THE FALL GUY

Locandina Un film di David Leitch. Con Ryan Gosling, Emily Blunt, Winston Duke, Aaron Taylor-Johnson, Hannah Waddingham, Stephanie Hsu, Teresa Palmer, Adam Dunn, Beth Champion, Lee Majors, Zara Michales, Gregory J. Fryer, Madeleine Wilson, Tony Lynch, David Collins, Semu Filipo, Marky Lee Campbell, J. Scott Johnson, Emily Havea, Ben Gerrard, Simon McLachlan. Genere Azione - USA, 2024. Durata minuti circa.Indagini complicateLa storia di uno stuntman che si ritrova a indagare sul caso di una persona scomparsa.di Andrea Fornasiero


Trama

Colt Seavers è uno stuntman innamorato di Jody Moreno, un'assistente alla regia. Quando subisce un grave incidente sul set, si convince a lasciare la professione e pure l'amata. Rassegnatosi a fare il parcheggiatore riceve un'inattesa chiamata dalla producer Gail, con una proposta che non può rifiutare: partecipare agli stunt di Metalstorm, il primo film da regista della sua ex. Ma c'è un equivoco, perché non è stata Jody a volerlo sul set, bensì Gail, che gli affida l'incarico di ritrovare la star del film, inspiegabilmente scomparsa, ossia quel Tom Ryder di cui Colt è stato per molti anni la controfigura.

Seguendo la sempreverde massima «parla di quello che conosci», il regista David Leitch racconta il mondo da cui proviene, quello degli stuntman, e firma con The Fall Guy il suo film migliore.

Leitch ha già dimostrato di saper girare buone scene d'azione fin dalla sua partecipazione a John Wick e qui si riprende dagli eccessi di verbosità e dalle secche del precedente Bullet Train. Come in Deadpool 2, conferma poi di essere tanto più brillante, quanto più le cose si fanno assurde. In The Fall Guy per esempio c'è un blocco di scene in cui il protagonista ha visioni lisergiche e un combattimento in un locale viene tanto trasfigurato da effetti pop che non avrebbe sfigurato in Scott Pilgrim vs the World. Il merito della riuscita del film è anche dell'incalzante sceneggiatura di Drew Pierce, che movimenta i momenti di quiete con un fuoco di fila di battute e con personaggi secondari caratterizzati da efficaci tormentoni. Il massiccio Winston Duke per esempio, qui nei panni dello stunt coordinator sul set di Metalstorm, parla per citazioni da altri film e, allo stesso modo, quando combatte replica le mosse di vari eroi del cinema, da Occhio di falco de L'ultimo dei Mohicani di Michael Mann fino a Jason Bourne. La producer interpretata da Hannah Waddingham di Ted Lasso invece ha le consuete manie di grandezza, associate però a bislacche teorie sul messaggio che trasmetterebbero i suoi banali filmacci. Ovviamente la parte del leone la fa Ryan Gosling, che sempre più dimostra di funzionare in ruoli in cui non si prende sul serio (e qua in una scena nel traffico cittadino sembra fare il verso a se stesso, al proprio ruolo in The Gray Man dei fratelli Russo). Lo spalleggia con buona alchimia Emily Blunt, che alterna severità e complicità secondo gli schemi della commedia romantica.

Formalmente ispirato alla serie TV anni degli Ottanta Professione pericolo, che in inglese si intitolava proprio The Fall Guy, il film gioca con il doppio senso del titolo inglese, che significa sia l'uomo delle cadute e quindi lo stuntman, sia il capro espiatorio. Il protagonista sarà infatti presto incastrato, tra l'altro con un espediente squisitamente metacinematografico, e la sua lotta per dimostrare la propria innocenza si accompagna a uno scontro tra il cinema virtuale degli effetti speciali e quello reale delle esplosioni e degli stuntman, chiamati alla riscossa contro i mercenari della produttrice. E con gli stunt il film ha ottenuto anche un risultato registrato dal Guinnes dei primati, quello per il maggior numero di ribaltamenti, ben otto e mezzo giri su stessa di un'auto lanciata in aria da un'esplosione (il pilota a realizzare l'impresa è stato Logan Holladay).

Ben congegnato anche il finale che mantiene il tocco ironico e inanella tre buone trovate: il trailer del film nel film Metalstorm, graziato da un cameo che preferiamo non svelare; titoli di coda con il doveroso backstage e i veri stunt del film affiancati allo scorrere dei credits; infine una scena bonus con un'ultima gag e un omaggio a sorpresa proprio alla serie Professione pericolo.