TITO E VINNI - A TUTTO RITMO

Locandina Un film di Alois Di Leo, Sérgio Machado, René Veilleux. Con Rodrigo Santoro, Marcelo Adnet, Alice Braga, Keith Silverstein, Ian James Corlett, Luis Bermudez, Laila McCann, Debra Wilson, Christopher Corey Smith, Triya Leong, Rachel Butera, Misty Lee, Rick Zieff, David Lodge (I), Bill Rogers, Karen Strassman, Mark Lewis (IV), Nisa Ward. Genere Animazione - Brasile, India, 2024. Durata 84 minuti circa.Due amici topini amanti della musica devono riuscire a salire sull'Arca di NoèUn film d'animazione brasiliano che racconta di una coppia di topi che tenta di salire sull'Arca di Noè.di Luigi Coluccio


Trama

Tito e Vinni sono un duo musicale di scarso successo, poco appeal e zero pubblico. Il primo suona, canta e compone le musiche; il secondo accompagna, canta e scrive i testi. Tito è slanciato, Vinni tarchiato e tutti e due sono dei topolini che vivono alla giornata. Il loro mondo, letteralmente, sta per cambiare: Vinni ha carpito di nascosto il dialogo tra Dio e Noè, con la divinità che ammonisce l'uomo della catastrofe che sta per abbattersi su tutti loro. Il Diluvio Universale è imminente, l'Arca deve essere costruita e gli inviti mandati a tutti gli esseri viventi. C'è solo un problema: Tito e Vinni sono due maschi, e sulla gigantesca imbarcazione solo le coppie di animali potranno trovare rifugio. Come faranno i due a salvarsi? E che ne sarà dell'Arca piena zeppa di animali feroci e altri più innocui tutti stipati gli uni accanto agli altri?

Il film ha dietro i nomi tutelari di Walter Salles e Fabiano Gullane, per una produzione venduta in tutto il mondo.

Come si fa a giostrarsi con uno dei racconti biblici più immaginifici e potenti, mito universale condiviso da più culture lungo gli assi del tempo e dello spazio, cautionary tale definitivo che abbraccia la sopravvivenza stessa dell'intera umanità? Se sei brasiliano, ballando la samba e cantando la bossa nova - anche a costo di rinfocolare stereotipi e rinforzare luoghi comuni. Ma hanno giostrato bene, Sérgio Machado e Alois Di Leo, registi di Tito e Vinni - A tutto ritmo, svolazzante e sviante traduzione dell'originale A Arca de Noé, titolo portoghese esatto non solo perché va dritto al punto ma soprattutto per il suo manifestare in primis, in toto, in levare, il bersaglio grosso: ora l'animazione brasiliana racconta a modo - ritmo? - suo un nodo centrale dell'immaginario collettivo globale.

E lo fa esponendo in testa la propria tradizione letteraria, poetica, musicale, da qui la samba e la bossa nova, ribaltando di segno il cliché per mostrarlo nel suo inverso, che è recupero della tradizione e rivificazione del folklore: l'ispirazione principale viene infatti dall'omonimo poema per bambini scritto nel 1975 da Vinicius de Moraes, diplomatico, poeta, cantante, gran bevitore di whisky e grande amante della vasca da bagno, dove lo troverà in fin di vita il suo sodale Toquinho il 9 luglio 1980, il giorno dopo aver discusso gli ultimi dettagli del secondo album musicale tratto proprio da A Arca de Noé. "Poetinha", come lo chiamavo tutti, è uno dei tre monumenti nazionali brasiliani assieme a Tom Jobin e João Gilberto, la trinità della bossa nova, che insieme eseguirono per la prima volta al Au Bon Gourmet di Copacabana quel sonetto senza tempo che è "La ragazza di Ipamena".

Tito e Vinni - A tutto ritmo arriva da lì, dagli anni '60 di chi provava a fare qualcosa di diverso, dalla direzione ostinata e contraria, dalla resistenza contro tutto e tutti. Perfino a Dio, viene da dire, vedendo come i due topolini, gli ultimi della catena alimentare animale e gli ultimi del disegno divino, cercano di far fronte a qualcosa più grande di loro e di ogni altro essere vivente. La loro è un'avventura - cercare di salire sull'arca - che presto si trasforma in missione - combattere il leone Baruk -, per sovvertire ogni tirannia camuffata da ordine, sia in cielo che in terra. Il Dio che decide arbitrariamente, quasi per ripicca, di spazzare via ogni cosa da lui creata, non è così diverso da Baruk e i suoi accoliti che impongono ogni sorta di coercizione e sfruttamento agli altri animali - è sempre l'arroganza e la forza a guidarli.

Machado (anche sceneggiatore) e Di Leo rimpolpano il mito del Diluvio Universale e il viaggio dell'Arca con anacronismi diretti tra riferimenti a TikTok e selfie, imbevono lo spazio ristretto dell'imbarcazione di tensioni riferite allo sfruttamento delle risorse e alla loro ridistribuzione, caratterizzano le varie razze animali con divisioni tra classi meglio attrezzate per sopravvivere e migranti senza alcuna possibilità di farcela. È una traccia politica, quella del film, che non tira giù l'intrattenimento ma al contrario lo rende più affilato, pregnante, nell'individuare la posta in gioco come un orizzonte collettivo da raggiungere tutti insieme e per tutti.

Ed è così che Tito e Vinni - A tutto ritmo costruisce la sua animazione, con l'intento di farci sentire il peso di una storia, della storia, che potrebbe essere quella finale. Le forme sono allungate, stirate, deformate (il giusto), la feroce e violenta lotta per la sopravvivenza si inscrive nei volumi spropositati del gorilla e delle iene, gli ultimi sono i dannati della terra come insetti e lombrichi, l'Arca stessa è un rifugio che diviene pian piano prigione e poi (possibile) mattatoio. Al netto di battute e personaggi non al massimo della spigliatezza comica, alcuni numeri musicali son ben fatti e soprattutto diverse sequenze (gli animali che si radunano per entrare, l'arrivo di Vinni a bordo) rimangono impresse per la capacità visiva di imprimere movimento ed epicità. L'animazione brasiliana, insomma, dopo il successo in back-to-back del 2013 (Rio 2096 - Una storia d'amore e furia) e 2014 (Il bambino che scoprì il mondo) ad Annecy, dimostra che l'onda lunga della sua forza e della sua proposta non è ancora finita, anche in ambito più mainstream e globale.