FAST & FURIOUS 8

Locandina Un film di F. Gary Gray. Con Vin Diesel, Dwayne Johnson, Jason Statham, Michelle Rodriguez, Tyrese Gibson, Ludacris, Helen Mirren, Nathalie Emmanuel, Elsa Pataky, Scott Eastwood, Kurt Russell, Charlize Theron, Lucas Black, Jordana Brewster, Kristofer Hivju. Genere Azione - USA, Giappone, Francia, Canada, Samoa, 2017. Durata 136 minuti circa.Il primo episodio dell'era post-Walker spinge su tutti gli acceleratori possibili, ma la magia non scattaVin Diesel torna ancora una volta protagonista di Fast & Furious 8 insieme a Dwayne Johnson.di Emanuele Sacchi


Trama

Dom e Letty, felicemente sposati, si godono la meritata luna di miele a Cuba, tra corse a rotta di collo e propositi di allargare la famiglia. Finché Dom non viene avvicinato da una misteriosa e affascinante donna: questa si rivelerà una pericolosa terrorista, con in mano informazioni sufficienti per obbligare Dom a lavorare per lei. E quindi, fatalmente, a lavorare contro la propria "famiglia" allargata.

Inutile auspicare un impossibile ritorno alla semplicità degli inizi della serie. Altrettanto vano ipotizzare un'evoluzione sorprendente della stessa. Esaurito il pathos legato alla scomparsa di Paul Walker e alla difficoltà narrativa ed emotiva di gestire la sua dipartita e ricostruire il franchise dalle fondamenta, a Fast & Furious 8 viene assegnato solo il compito di perpetuare, di rendere la serie codificata e potenzialmente infinita.

Non a caso da corsa di strada che era si avvicina sempre più a 007 o alle sue filiazioni, tra terroristi sovranazionali (tra Spectre e Cypher il passo è breve) e agenzie di controspionaggio, con tanto di MI5 in prima linea. Ma si sente il bisogno di un altro 007? Per di più costellato di battutine da pausa caffè e caratterizzazioni sub-caricaturali di eroi e cattivi (una Charlize Theron nei panni dell'infallibile, ma assai poco credibile, hacker)? Persino il più adrenalinico, testosteronico e privo di pretese artistiche tra i franchise ha bisogno di stabilire una complicità con lo spettatore, che permetta a quest'ultimo di spegnere l'allarme legato alla soglia del verosimile e accettare di stare al gioco. In Fast & Furious 8 questo (fondamentale) passaggio non accade.

Non è solo una questione di essere più grande e più rumoroso - cosa che indubbiamente l'ottavo episodio della serie è, tra code di auto senza pilota che diventano un'arma e duelli tra veicoli su quattro ruote e sottomarini nucleari. Ciò che ha reso speciali le vicende di Dominic Toretto e soci è principalmente una questione di spirito e di passione. Ed è lo sguardo a tradire Letty/Michelle Rodriguez o Dom/Vin Diesel e la vacuità dei loro personaggi, come se il gioco in questione fosse durato troppo. Risultano così involontariamente comici i momenti in cui Letty deduce dagli occhi di Dom se si tratta di reale tradimento da parte sua oppure no, perché a crederci non sono più né l'uno né l'altro. E così via, tra riappacificazioni frettolose tra arcinemici e legami fraterni intercambiabili di una sceneggiatura sciatta e contradditoria, che pare riscritta all'infinito solo per accontentare le esigenze discordanti di alcuni (forse i litigi sul set tra Dwayne Johnson e Vin Diesel?).

In sostanza a rimanere, dopo la visione di Fast & Furious 8, è troppo poco: sprecati o nulli i personaggi nuovi, in primis Helen Mirren; debordanti e scarsamente coinvolgenti le troppe sequenze action. Si salvano solo un gustoso omaggio a John Woo - la sparatoria con bambino in braccio di Jason Statham, mutuata da Hard Boiled - e l'incipit a Cuba - quintessenza dello spirito della serie, tra corpi di ragazze al sole e motori rombanti - da un naufragio che, se anche non si traducesse in un calo al botteghino, sembra spegnere ogni velleità di incidere nell'immaginario per una serie in crisi di identità.