FLAMINIA

Locandina Un film di Michela Giraud. Con Michela Giraud, Rita Abela, Antonello Fassari, Nina Soldano, Edoardo Purgatori, Catherine Bertoni de Laet, Ludovica Bizzaglia, Francesca Valtorta, Fabrizio Colica, Lucrezia Lante Della Rovere, Andrea Ottavi. Genere Commedia - Italia, 2024. Durata 98 minuti circa.L'esordio alla regia dell'attrice comica Michela GiraudUna storia che affronta temi importanti e delicati senza rinunciare a far ridere.di Paola Casella


Trama

Flaminia De Angelis fa parte di una famiglia di arricchiti a Roma Nord e sogna di entrare nell'"olimpo delle fregne": magre, curate e senza apparenti difetti. È ricercatrice in diritto civile, ha tre amiche che vivono fra il parrucchiere e il centro estetico, e un fidanzato che sta per sposarla per bieco interesse (ma lei ancora non lo sa). Un tempo Flaminia è stata anche la bassista di una band chiamata Le cicatrici, ma ora non fa altro che cercare di conformarsi all'ambiente in cui il padre è faticosamente approdato. Quando mancano un paio di settimane al matrimonio che Flaminia, e soprattutto sua madre, vorrebbero perfetto, in casa piomba Ludovica, figlia di primo letto del padre, cacciata dalla comunità terapeutica in cui viveva per aver dato fuoco al proprio letto. Da quel momento Ludovica diventerà la mina vagante pronta a distruggere il matrimonio di Flaminia, e la promessa sposa farà di tutto per riportare la sorellastra nella comunità dalla quale proviene.


Flaminia segna il debutto alla regia dell'attrice comica Michela Giraud e fa leva sulla sua esperienza personale, compresa quella di non avere una taglia 38 che, fra le altre cose, rende la coppia di sorellastre una sorta di esplorazione del doppio.

Ludovica infatti è più corpulenta di Flamina ed anche in questo senso è il suo spauracchio, perché la promessa sposa sa (dato che la madre la obbliga a una dieta perenne) che se cederà alla tentazione della carbonara diventerà come la "pecora nera" della famiglia e il suo matrimonio, così come il suo ingresso nell'"olimpo delle fregne", sarà messo a rischio. Il paragone possibile è proprio con il troppo spesso dimenticato La pecora nera di Ascanio Celestini, in cui Giorgio Tirabassi era la "copia difettosa" del protagonista (lo stesso Celestini), di cui incarnava le paure più profonde.

A intrepretare Flaminia è la stessa Giraud, che qui può finalmente mostrare più sfumature di quante le abbiano consentito finora i suoi monologhi e interpretazioni precedenti, mentre nel ruolo di Ludovica si cala anima e corpo Rita Abela, già molto efficace in Il mio corpo vi seppellirà, che ha qualcosa in comune con Alex Borstein, la Susie Myerson di La fantastica signora Maisel, ed è capace di caleidoscopiche mutazioni.
La storia affronta (fra gli altri) il tema del body shaming e del rapporto con la disabilità in modo interessante, ma compie un errore "da principiante": quello di pensare (probabilmente anche a scopo produttivo) di dover far leva sulla propria immagine consolidata di stand up comedian ed estremizzare a scopo comico alcuni personaggi, come la madre di Flaminia (Lucrezia Lante della Rovere) o le tre amiche viziate.


Invece questa storia non aveva bisogno di forzare la mano sulle caratterizzazioni farsesche, perché sono le parti non esageratamente comiche a funzionare bene, e si avverte in loro un'urgenza autentica e commovente. Flaminia ha dentro un'anima gentile e un cuore pieno di tenerezza, e Giraud merita una seconda occasione di far brillare quelle caratteristiche senza più nasconderle dietro una comicità caricata e a tratti caricaturale.