PRISCILLA

Locandina Un film di Sofia Coppola. Con Cailee Spaeny, Jacob Elordi, Dagmara Dominczyk, Ari Cohen, Emily Mitchell (II), Tim Post, Lynne Griffin, Dan Beirne, R Austin Ball, Dan Abramovici, Raine Monroe Boland, Olivia Barrett, Jorja Cadence, E. Fegan DeCordova, Tim Dowler-Coltman, Rodrigo Fernandez-Stoll, Shawn Gordon Fraser, Preston Galli, Katie Garyfalakis, Kelaiah Guiel, Josette Halpert, Luke Humphrey, Deanna Jarvis, Kamilla Kowal, Erin Mackinnon, Anna Mirodin, Stephanie Moran, Gwynne Phillips. Genere Biografico - USA, Italia, 2023. Durata 113 minuti circa.L'adattamento cinematografico delle memorie della moglie del re del rock and rollIl grande, e turbolento, amore tra Priscilla Beaulieu e Elvis Presley iniziato in una base dell'esercito tedesco e proseguita nella tenuta da sogno a Graceland.di Marianna Cappi


Trama

Quando Priscilla Beaulieu conosce Elvis Presley ha quattordici anni e non è mai uscita con nessuno. Lui invece è la star del rock'n'roll, con il mondo e le donne ai suoi piedi, ma ha da poco perso la madre, ha nostalgia degli Stati Uniti e si domanda se quel mondo si ricorderà ancora di lui, una volta finito il servizio militare. Il re confessa la sua vulnerabilità alla bambina con i tacchi, le appoggia la testa sulla spalla, la richiama, la invita a Graceland, la sposa. Priscilla diventa la principessa di una fiaba, solo che in questa storia, la sua storia, non ha voce in capitolo.

Sofia Coppola porta al cinema l'autobiografia della moglie di Presley (scritta con Sandra Harmon) per raccontare la versione di Priscilla, l'altro lato del disco d'oro, che comprende anche i capitoli della solitudine, della gelosia, della rinuncia all'autonomia minima che le sarebbe derivata dal fare un lavoro, della richiesta - affatto reciproca - di esserci sempre, per lui, abbigliata e acconciata come piace a lui, nel rispetto dei suoi tempi, delle sue passioni passeggere, del volere inappellabile del Colonello che gli fa da manager e demiurgo.

La sua storia era rimasta in ombra, eclissata dall'icona abbagliante del marito, e la Coppola di quell'ombra fa la cifra stilistica del film: sempre un po' oscurato dal punto di vista fotografico, perché Priscilla vive dietro le tende tirate, nel privato della camera da letto, lontana dai set, dentro l'automobile (e l'unica volta che, fidanzata-bambina, gioca in giardino col cane, viene rispedita subito in casa).

Elvis è tenero, innamorato, e ha bisogno di lei, ma Priscilla è comunque una prigioniera, di quel sogno e di quel tempo: è questa la versione di Sofia Coppola, che rilegge il soggetto di partenza facendone il racconto di un'emancipazione femminile.

Nell'adozione di un punto di vista univoco, per quanto opposto alla narrazione ufficiale, qualcosa resta, però, inevitabilmente fuori dal quadro ed è un'assenza che pesa.

Se infatti la regista è bravissima nel riportare lo spettatore nel corpo e nello spirito inquieto di una ragazzina di quattordici anni (di qualsiasi epoca), e nel raccontare attraverso l'uso del dettaglio la sua trasformazione in donna, dispiace che questo porti con sé la riduzione della figura di Elvis a quella di un ragazzone un po' imbecille, lungo e diluito, in fondo buono, ma capriccioso e superficiale. Della sua musica non c'è quasi traccia, per questione di diritti.

Sebbene ci sia qualcosa di affascinante e commovente nell'immagine fianco a fianco della piccolissima Cailee Spaeny e dell'altissimo Jacob Elordi, un'iperbole che descrive la natura poco paritaria della relazione tra Elvis e la moglie, ma anche una strangeness che li umanizza, il film purtroppo non si libera a sufficienza dei suoi strati di trucco, manca dell'irriverenza storica di Marie Antoinette, e resta intrappolato nel verosimile, nel compito ben fatto ma senza sorprese.