FULCI TALKS

Locandina Un film di Antonietta De Lillo. Con Lucio Fulci. Genere Documentario - Italia, 2020. Durata 80 minuti circa.Fulci si rivela davanti alla regista Antonietta De Lillo e al critico Marcello GarofaloIl resoconto integrale di un'intervista registrata 30 anni fa.di Raffaella Giancristofaro


Trama

Nel 1993 il critico Marcello Garofalo e la regista Antonietta De Lillo intervistano a lungo in video l'esuberante sceneggiatore, regista, attore e paroliere Lucio Fulci. Un estratto di quell'incontro (30') sarà presentato nel 1994 al Festival Cinema Giovani di Torino col titolo La notte americana del dottor Lucio Fulci. Nel 2021, De Lillo rimette mano alle otto ore totali del girato originale e presenta una versione rimontata, ritoccata ed espansa di quel fortunato incontro.

Avventuriero e factotum della settima arte, prolifico inventore di trame, personaggi, soluzioni stilistiche e tecniche, Lucio Fulci (1927-1996) è stato indagato di recente nei suoi aspetti wellesiani dal creativo Fulci for Fake di Simone Scafidi. Ma in Fulci Talks ogni aggiunta di materiale a quello originario è bandita e il monologo è di rado interrotto.

Inquadrato in piano medio su una sedia a rotelle, la sua ombra hitchcockiana proiettata su una parete, Fulci, affabulatore istrionico, cavalca la somiglianza con Welles per mettersi in scena in una corrente lavica di ricordi, ossessioni, spietate considerazioni (anche auto) critiche. Un manuale vivente di storia del cinema: dagli esordi nei primi anni '50 come aiuto regia di Steno fino alle stagioni dei thriller morbosi e crudelissimi e degli horror truculenti.

Mentre la postproduzione accentua il sapore vintage e di documento "ritrovato" con strappi ed effetti da supporto analogico, l'autore a lungo snobbato dalla stampa italiana, spiazzata dal suo eclettismo tra commedia, musicarello, western, storico, giallo, splatter ("sono un evaso riacciuffato dai generi") si afferma ultimo testimone e consapevole protagonista di un mestiere sempre sospeso tra cultura e industria, felicemente disposto ad assorbire ogni tipo di suggestione.

L'autore di titoli leggendari come Urlatori alla sbarra, Non si sevizia un paperino, ...e tu vivrai nel terrore - L'Aldilà! e Un gatto nel cervello scansa ogni incasellamento ("ritengo di essere un coacervo di incoerenza"), non risparmia osservazioni taglienti ai colleghi né gratitudine a chi, come Claudio Carabba, fuori dal coro e ben prima di Tarantino, ha saputo cogliere nelle sue opere la contaminazione anarchica e il sottotesto ironico. Reperto storico per cinefili, provino sui generis, seduta analitica autosabotata, Fulci Talks è soprattutto dichiarazione d'amore sfrenata per il piacere del cinema, con qualche calcolato artificio ma senza alcun pregiudizio.