THE WARRIOR - THE IRON CLAW

Locandina Un film di Sean Durkin. Con Zac Efron, Jeremy Allen White, Harris Dickinson, Maura Tierney, Stanley Simons, Holt McCallany, Lily James, Kevin Anton, Brett Beoubay, Cazzey Louis Cereghino, Aaron Dean Eisenberg, Jim Gleason, Chad Governale, Chavo Guerrero Jr., Michael Harney, Scott Innes, Brent Wayne Rogers, Jullian Dulce Vida, Glen Warner, Michael Wozniak. Genere Biografico - USA, 2023. Durata 132 minuti circa.I fratelli Von ErichLa vera storia degli inseparabili fratelli Von Erich, che hanno fatto la storia nel mondo altamente competitivo del wrestling professionistico nei primi anni '80.di Andrea Fornasiero


Trama

Nel 1979 Fritz Von Erich, un wrestler massiccio e tenace, sogna il titolo di campione del mondo e per costruirsi un'immagine di successo noleggia con fatica un'auto di lusso. Non gli sarà bastato, ma anni dopo avrà comunque fatto abbastanza soldi da comprarsi un piccolo ranch e mettere su una nutrita famiglia. Ora la sua missione nella vita è far sì che siano i figli a conquistare l'agognata cintura, ma il primo è morto a soli cinque anni, Kevin è imponente e abile sul ring però incespica al microfono, Kerry si è dato all'atletica e solo David sembra avere tutti i numeri necessari. Il più giovane Mike invece è meno muscoloso e pure meno interessato al wrestling, nonostante le pesanti pressioni del padre. Quando gli Stati Uniti decidono di non partecipare alle Olimipiadi di Mosca, Kerry torna a casa e il padre indirizza anche lui verso il ring, aumentando ulteriormente la competizione tra fratelli.

Mélo sportivo sull'effetto castrante di un padre padrone, che impone la propria ossessione ai figli. Grandi trasformazioni fisiche per il cast di The Warrior - The Iron Claw e in particolare per Zac Efron, ma non bastano i muscoli né le ripetute tragedie a creare empatia.

Kevin, il protagonista, è infatti la figura più passiva del film, il meno ribelle tra i vari figli, quello che ha il complesso del fratello maggiore - ulteriormente acuito dalla responsabilità di aver ereditato il ruolo da un fratello morto troppo presto. Kevin è introverso, si imbambola quando deve parlare in pubblico e pure quando riceve la corte, decisamente schietta, della futura moglie Pam. I suoi muscoli sembrano una ipercompensazione di un carattere che non si è sviluppato e anche quando arriverà, finalmente, un tardivo slancio di ribellione, la sua vita continuerà nel modo più regolare possibile, tutta casa e famiglia. Lo interpreta uno Zac Efron così appesantito dal body building da essere deformato quasi anche nel volto, tanto che, complice il taglio di capelli, in certi momenti ricorda Lou Ferrigno. Se il dolore di Kevin è per la gran parte del tempo soffocato e introiettato, quello di Kerry sarà invece lacerante tanto nel corpo quanto nello spirito. Un potenziale drammatico che però Sean Durkin preferisce lasciare per lo più fuori campo.

Il regista vuole raccontare il wrestling quasi senza lo spettacolo, senza calcare sul grottesco né sul comico, evitando pure l'epica sportiva. Molto amato dalla critica americana, Durkin si era fatto notare con una originale miniserie televisiva di Channel 4, Southcliffe, arrivata in Italia al Torino Film Festival e anche al cinema ha sempre cercato, tra alti e bassi, una strada personale. A produrre è lo studio A24, che fa dell'eccentrico il proprio mantra, infatti The Warrior - Iron Claw spiazza le aspettative. Ma nel non guardare al ring si finisce per tornare a uno stile di vita da middle America tanto che, arrivati ai cartelli finali sui molti figli di Kevin, lascia in bocca un sapore vagamente neocatecumenale. Se poi in certi casi il fuori campo di alcuni momenti tragici è efficace, in altri è piuttosto inspiegabile, per esempio nel non mostrare il match in cui finalmente la famiglia conquista la cintura, ossia l'obiettivo dichiarato da tutti, più volte, nel corso dell'opera. Anche peggio: dello spettacolo del wrestling vediamo solo qualche minimo combattimento, una breve scena che mostra come un incontro venga sceneggiato in anticipo, ma della costruzione delle colorite personalità che sono il cuore di questo show c'è poco o nulla. I tre fratelli, che portano avanti la presa del padre che dà il titolo originale al film, Iron Claw, sono lottatori senza troppo carisma, mentre delle figure macchiettistiche che li circondano non sapremo niente, pur se lavorano per la stessa scuderia di wrestling gestita dal patriarca Fritz.

A Durkin infatti, più che il wrestling di cui si legge sarebbe da sempre appassionato, sembra interessare un racconto tragico sul patriarcato, che ne vuole dimostrare la tossicità con un caso da manuale. La famiglia Von Erich sarà così distrutta pezzo per pezzo dall'ossessione dell'uomo di Fritz, ma i rapporti umani sono già chiarissimi alla prima scena di colazione in famiglia, in cui il padre sciorina una classifica dei suoi figli preferiti, precisando però che la classifica può sempre cambiare. Segue un prevedibile teorema che si sviluppa nell'unico modo possibile. Insolitamente, per un film dei nostri giorni, anche la compagna di Fritz, interpretata dall'ottima Maura Tierney, rimane defilata: il suo unico tratto caratteristico è una cieca fede nella religione e nel marito, tanto non difendere i propri figli e ritirarsi sempre più dalla vita, in favore della pittura. Un ruolo dolente che avrebbe meritato più spazio, così come avrebbe giovato qualche momento di entusiasmo, che pure i fratelli devono aver vissuto, a modulare in modo più vario i toni del racconto. Durkin invece va dritto per la sua strada, ma se un film inizia citando Toro Scatenato e finisce con scene e cartelli da Tv movie vuol dire che qualcosa, a dispetto delle intenzioni autoriali, non ha funzionato.