Un film di Stefano Cipani. Con Angela Finocchiaro, Giovanna Mezzogiorno, Raffaella Rea, Sergio Rubini, Claudio Santamaria. Genere Commedia - Italia, 2022. Durata 88 minuti circa.Dal testo teatrale La Palestra di Giorgio SciannaIl film è tratto dal testo teatrale La Palestra di Giorgio Scianna.di Paola Casella
I genitori di tre studenti di terza media vengono convocati nella palestra della scuola dalla preside. Franco, il padre di Cristian, compra e vende immobili e ha una relazione clandestina con Carmen, mamma di Giordano, mentre Aldo e Rossella, lui adibito all'accoglienza in un ospedale, sono i genitori adottivi di Arsen, un ragazzino di origine africana. La preside ha per il quartetto una notizia choc: una compagna di scuola dei loro figli li accusa di averla assalita, immobilizzata e stuprata proprio nella palestra in cui i genitori sono convenuti. E gli adulti passeranno dall'incredulità al desiderio di salvare i propri ragazzi ad ogni costo, screditando la vittima e negando qualsiasi responsabilità. Ma succederà qualcosa che renderà la situazione ancora più complicata, e metterà a prova ancor più dura le convinzioni (im)morali del gruppetto.
Educazione fisica, opera seconda di Stefano Cipani dopo Mio fratello rincorre i dinosauri, mette in scena il testo teatrale "La palestra" di Giorgio Scianna, adattato in sceneggiatura per il grande schermo dai fratelli D'Innocenzo. Il format è quello in stile Carnage: un gioco al massacro che si consuma fra quattro pareti, una situazione claustrofobica che spinge i personaggi a gettare le maschere e a rivelare la propria natura ferina in una lotta senza quartiere per la sopravvivenza. E il desiderio dei genitori di coprire le malefatte dei figli rimanda anche a film italiani precedenti come I nostri ragazzi di Ivano De Matteo o Il capitale umano.
Purtroppo però Educazione fisica parte da una premessa totalmente implausibile: che una preside che si dice dotata di una grande etica e di un forte senso di protezione nei confronti dei più vulnerabili, invece di rivolgersi alle autorità per denunciare un crimine come la violenza sessuale su una minore - avvenuta peraltro all'interno di un edificio scolastico non sorvegliato - riunisca (nel suddetto edificio) e avvisi i genitori dei responsabili di quel crimine, a rischio di inquinamento delle prove e delle testimonianze dei minori. Un'iniziativa di questo genere sarebbe (forse) comprensibile solo da parte di una cinica dirigente che punti alla tutela della reputazione della sua "azienda". Si aggiunga poi che la preside è al corrente dell'esistenza di un video dell'accaduto, che lei stessa non ha ancora visto, e lo comunica a genitori, con il pericolo più che reale che quel video venga cancellato dagli accusati e dalle loro famiglie.
Questa premessa fa sì che tutto il resto appaia narrativamente incredibile, dalle svolte alle caratterizzazioni dei personaggi, incoerenti non in quanto esseri umani complessi intrappolati in una situazione estrema, ma in quanto descritti in modo contraddittorio e lontano da una modulazione realistica dei toni e dei termini (pur nel crescendo emotivo). Educazione fisica avrebbe forse potuto funzionare meglio come commedia nera, perché ciò che è improbabile sarebbe passato per surreale, generando nel pubblico una maggiore sospensione della credibilità.
Anche la recitazione del cast non riesce a rendere verosimili i singoli ruoli, in particolare quello della preside interpretata da Giovanna Mezzogiorno, disposta ad "informare prima degli altri" i diretti interessati di un crimine, e poi sorpresa e spaventata dalla loro reazione. È un peccato, perché la regia agile di Cipani e il montaggio esperto di Jacopo Quadri riescono a movimentare bene l'azione, cosa assai difficile all'interno di uno spazio angusto, e il tema in sé sarebbe davvero importante, in quest'epoca di assenza di responsabilità da parte sia di adulti che di minori.