TITANIC

Locandina Un film di James Cameron. Con Leonardo DiCaprio, Kate Winslet, Billy Zane, Kathy Bates, Frances Fisher, Gloria Stuart, Bill Paxton, Bernard Hill, David Warner, Victor Garber, Jonathan Hyde, Suzy Amis, Lewis Abernathy, Nicholas Cascone, Dr. Anatoly M. Sagalevitch, Michael Ensign, Danny Nucci, James Lancaster, Ewan Stewart. Genere Drammatico - USA, 1997. Durata 194 minuti circa.


Trama

Quando la diciassettenne Rose DeWitt Bukater s'imbarca sul RMS Titanic, nell'aprile del 1912, in compagnia di sua madre e del promesso sposo, l'arrogante e ricchissimo Caledon Hokley, ha l'animo di chi si avvia verso una prigione a vita. Sotto di lei, in terza classe, lo squattrinato Jack Dawson, al contrario, non crede alla propria fortuna: ha vinto il biglietto per l'America a poker e viaggerà sulla "nave dei sogni", alla sua prima, gloriosa attraversata. Rose e Jack s'incontrano a poppa e lì uniscono per sempre i loro destini. Ottantaquattro anni dopo, Rose torna a viaggiare con la memoria sui ponti e nelle stanze del Titanic, attorniata dalla squadra di Brock Lovett, un cacciatore di tesori alla ricerca di un leggendario diamante, detto il "Cuore dell'Oceano".

Se James Cameron fosse un personaggio del suo film, sarebbe un po' Lovett, avventuriero ultrafinanziato alle prese con un progetto colossale, per risorse tecnologiche impiegate e per portata simbolica dello storytelling, e un po' Rose, per la determinazione e la passione con cui soddisfa la promessa fatta, arrivando al termine del viaggio filmico senza essersi fatto mancare nulla, dall'epopea amorosa al disaster movie, dall'affresco storico all'indagine parascientifica.

A vent'anni dalla sua prima apparizione in sala, a Titanic non si può non riconoscere lo status di classico, impermeabile allo scorrere del tempo e al variare del gusto, in virtù delle sue qualità intrinseche e della capacità di parlare ad ogni epoca. Non serve, infatti, amare il genere, subire il marketing o, al contrario, alzare con spocchia il sopracciglio: il film di Cameron è una combinazione vincente di forza estetica e narrativa, che poggia su archetipi profondi, rivisitati in chiave emotiva e spettacolare.

Mentre la regia architetta un film-esperienza sul pianeta piroscafo e inscena un inferno dei dannati nelle acque tutt'attorno, la sceneggiatura può contare su dialoghi in cui l'esattezza supera in corsa la retorica ("Picasso...uno che non sfonderà mai"), su un discorso opportunamente figurato (il cuore di una donna, profondo come il mare, sintetizzato nell'immagine del diamante; il riferimento ad Anastasia, che fa subito leggenda) e su intelligenti, sofisticate anticipazioni.

Sul piano della recitazione, poi, non ci sono interpreti minori e Di Caprio e la Winslet sono una delle coppie più indovinate (e meno prevedibili) della storia del cinema. Eppure Titanic non è un mostro di freddo acciaio, costruito a tavolino, ma un film vibrante e commovente, perché a spuntarla sulle furbizie della narrazione e sui virtuosismi della regia e del montaggio è sempre e comunque la dimensione vitale dei personaggi, con l'annessa tragedia delle classi sociali e l'universalità del mito del progresso inghiottito dalla forza del destino.

Con Titanic Cameron fa rivivere un mondo e celebra il potere demiurgico del cinema di farlo inabissare e resuscitare ad ogni visione.


La prima uscita cinematografica in Italia è il 16 gennaio 1998.