BUSSANO ALLA PORTA

Locandina Un film di M. Night Shyamalan. Con Dave Bautista, Jonathan Groff, Ben Aldridge, Nikki Amuka-Bird, Kristen Cui, Abby Quinn, Rupert Grint, William Ragsdale, Mike Wilson. Genere Thriller - USA, 2023. Durata 100 minuti circa.Thriller ad alta tensione per ShyamalanM. Night Shyamalan dirige e scrive un film tratto da un romanzo di Paul Tremblay.di Emanuele Sacchi


Trama

Eric e Andrew sono i due papà felici della piccola Wen, perspicace ben al di là della sua tenera età. Stanchi di subire atti di intolleranza omofobica, si ritirano in un cottage nei boschi per godersi un po' di pace. Un giorno quattro sconosciuti, guidati dal gigantesco Leonard, bussano alla loro porta. Le loro intenzioni sembrano bellicose ma le loro azioni sono contraddittorie, finché Leonard rivela la ragione della loro visita: a Eric e Andrew tocca compiere una scelta dolorosa e insostenibile, senza la quale il mondo è destinato a finire.
Dopo le contaminazioni Blumhouse di Split e la serie tv Servant è come se la capacità affabulatoria di M. Night Shyamalan si fosse ulteriormente affinata: al pattern neo-hitchcockiano degli inizi, con quella capacità unica di sconvolgere le convinzioni dello spettatore, si è aggiunto un tocco surreale che consente di sospendere l'incredulità anche di fronte ai contesti più assurdi.
Per lo spettatore medio del 2023 è difficile metabolizzare l'idea di un'apocalisse imminente e prescindere totalmente dalla plausibilità scientifica o anche solo pseudo-scientifica degli eventi e Shyamalan lavora esattamente su questo. Tanto i quattro della gang di Leonard che le tre vittime sono accomunati da una medietas esistenziale permeata di pop culture: i film o i cartoni animati visti, le piccole abitudini quotidiane sono ormai la coperta di Linus dell'uomo, incapace di scorgerne la mercificazione e la natura commerciale del tutto perché bisognoso innanzitutto di sicurezza. La vulnerabilità emozionale dell'umanità odierna, sembra dirci Shyamalan, offusca la sua capacità di scorgere chiaramente i contorni di ciò che è reale e ciò che è frutto della nostra immaginazione. Restando in ambito biblico - l'Apocalisse di Giovanni è alla base del soggetto - sembra la concretizzazione di quel che Paolo spiegava nel celebre passaggio di 1 Corinzi 12:31-13:13 in merito alla visione di Dio e della Verità: "Ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia".
Il cinema di Shyamalan da sempre ruota attorno alla necessità di mettere alla prova la nostra fede, nelle situazioni più estreme. Per capire se quel che sta loro accadendo si tratti effettivamente di una messinscena, del credo di una setta di fanatici, o di un atto di violenza, Eric e Andrew devono credere. Proprio una coppia gay, tormentata per una vita dalle conseguenze del pregiudizio, ha il compito, impossibile, di rinunciare alle assunzioni fatte e mettere in discussione una visione del mondo che appare fin troppo limpida e consapevole di essere nel giusto. Analogamente la specie umana, disorientata dalle troppe menzogne, pratica ormai un debunking forsennato per rivelare la natura di complotti o fake news e chiude la porta alla rivelazione metafisica, intangibile e impossibile da dimostrare scientificamente.
L'uomo deve ancora una volta arrendersi all'inspiegabile e accettarlo, per ritrovare la fiducia e un fine ultimo nella comunità dei propri simili. La morale cristiana, sempre più ricorrente in Shyamalan, si mescola alla classicità greca e alla riproposizione del dilemma inestricabile che caratterizza Ifigenia in Aulide di Euripide - tragedia già ripresa in chiave personale da Yorgos Lanthimos in Il sacrificio del cervo sacro - in una riflessione che sa di definitivo sui pericoli del nostro presente e sulla totale inadeguatezza della nostra capacità di discernimento dei medesimi. Per raccontarci questa parabola il regista di E venne il giorno - altra profezia pre-apocalittica - sfrutta, da devoto hitchcockiano, le tecniche del cinema di genere, non lesinando in sequenze gore. Bussano alla porta assomiglia molto a un degno erede degli episodi migliori della serie televisiva Alfred Hitchcock presenta o di Ai confini della realtà, imbevuto di suggestioni filosofiche e metafisiche. Tra le scelte felici di casting, impossibile non citare quella dell'ex wrestler Dave Bautista (Guardiani della galassia, Glass Onion - Knives Out), che incarna alla perfezione il ruolo da orco della fiaba, che irrompe, con una presenza fisica disturbante, a spezzare l'idillio della famiglia. In un film che si concentra sull'inganno delle apparenze la sua presenza e il suo ruolo sono semplicemente perfetti.