C'ERA UNA VOLTA IN AMERICA

Locandina Un film di Sergio Leone. Con Elizabeth McGovern, James Woods, Robert De Niro, Treat Williams, Joe Pesci, Burt Young, Tuesday Weld, William Forsythe, Robert Harper, Richard Bright, Danny Aiello, Mario Brega, Olga Karlatos, James Russo, Paul Herman, Jennifer Connelly, Darlanne Fluegel, Brian Bloom, James Hayden, Baxter Harris, Estelle Harris, Richard Foronjy, Marcia Jean Kurtz, Larry Rapp, Dutch Miller, Gerard Murphy, Ray Dittrich, Frank Gio, Karen Shallo, Angelo Florio, Scott Schutzman Tiler, Rusty Jacobs, Adrian Curran, Mike Monetti, Noah Moazezi, Frankie Caserta, Joey Martella, Clem Caserta, Frank Sisto, Jerry Strivelli, Julie Cohen, Marvin Scotto, Mike Gendel, Ann Neville, Linda Ipanema, Joe Faye, Tandy Cronin, Richard Zobel, Arnon Milchan, Bruno Lannone, Marty Licata, Gerritt Debeer, Margherita Pace, Alexander Godfrey, Cliff Cudney, Paul Farentino, Bruce Bahrenburg, Mort Freeman, Sandra Solberg, Jay Zeely, Massimo Livi, Amy Ryder. Genere Drammatico - USA, 1984. Durata 227 minuti circa.


Trama

Momenti nelle vite dei componenti di un piccolo gruppo di gangster di New York distribuiti su circa 40 anni. La storia, narrata con frequente uso di flashback e flash forward, è incentrata su David "Noodles" Aronson e i suoi compagni di sempre (sono cresciuti insieme nel Lower East Side): Cockeye, Patsy e Max. Si va dagli Anni Venti al tramonto del Proibizionismo per finire agli Anni Sessanta quando Noodles, ormai anziano, torna a New York. Tutto ciò non necessariamente in quest'ordine.
"C'era una volta in America non è un film sui gangster. È un film sulla nostalgia di un determinato periodo, di un determinato tipo di cinema, di una determinata letteratura. Sono certo di aver fatto "C'era una volta il mio cinema" più che C'era una volta in America". Così Sergio Leone su uno dei capolavori più maltrattati della storia del cinema. Il regista non aveva il diritto di final cut e la distribuzione americana rimaneggiò il film in più modi fino allo scempio di risistemare la narrazione in ordine cronologico. Se c'è un film in cui il flusso temporale legato ai ricordi, ma al contempo annebbiato da un presente che si disperde nelle volute di fumo dell'oppio, è fondamentale, quel film è C'era una volta in America . Il capolavoro di Leone ha trovato una versione definitiva in cui vengono reinseriti ben 26 minuti reintegrandoli nella giusta collocazione e portando così il film alla sua vera durata. La violenza che il film non ci risparmia si conferma come elemento costitutivo di Noodles, un uomo 'inadatto' al presente dal quale vorrebbe sottrarsi per restare ancorato a dei 'valori' che ha visto scomparire un po' alla volta. Ispirato all'autobiografia "Mano armata" di David Aaronson pubblicata da Longanesi nel 1966, il film (e di, va ricordato, sceneggiatori come Leo Benevenuti, Piero De Bernardi, Enrico Medioli, Franco "Kim" Arcalli, Franco Ferrini e lo stesso Leone) scardina ogni linearità narrativa per entrare nello sguardo e nella memoria di un uomo a cui il ricordo porta al contempo sollievo e sofferenza. È un film proustiano nel senso più pieno del termine C'era una volta in America. Proustiano nel suo 'farsi' ma anche nel suo riproporsi. Offrendoci un'opportunità per ripensare, a 28 anni di distanza, non solo al cinema che, secondo Leone, non c'era più ma anche al 'suo' cinema. Che non c'è più. Senza facili nostalgie ma con un po' di rimpianto.