LA FATA COMBINAGUAI

Locandina Un film di Caroline Origer. Con Stephan Benson, Jella Haase, Lisa-Marie Koroll, Jessica McIntyre, Mary Murray. Genere Animazione - Lussemburgo, Germania, 2022. Durata 85 minuti circa.Suspense, umorismo e magiaL'incredibile viaggio di una ragazzina incappata all'improvviso in una fata pasticciona.di Simone Emiliani


Trama

Violetta è una fatina dei denti golosa e pasticciona che, come ogni anno, non è riuscita a superare l'esame e per questo motivo viene sbeffeggiata da Yolando, il primo della classe. Maxie è invece una bambina di 12 anni costretta ad andare a vivere in città a casa del compagno della madre, un attivista ambientalista che abita con i suoi due figli Tarek e Sami che la prendono subito di mira. La fata si perde nel mondo degli umani e, se ci resta troppo a lungo, rischia di trasformarsi in un fiore. Dopo aver incontrato la ragazzina, decide di aiutarla a esaudire il suo desiderio, quello di tornare nella casa di campagna della nonna. Così entrambe partono per una grande avventura che le vedrà unite anche nello scontro con un imprenditore senza scrupoli che vuole costruire un lussuoso albergo al posto di una serra.
Un'esplosione di colori. Punta sugli effetti e i contrasti cromatici La fata combinaguai, cartoon tedesco diretto da Caroline Origer, regista che in precedenza ha diretto 52 episodi della serie tv Polo.
Il modello sembra essere la Pixar soprattutto nel modo in cui fa interagire mondi diversi (quello delle fate e quello degli umani) che richiama soprattutto Luca. Al posto della luce solare della Liguria c'è una città fredda e inospitale (Maxie rischia di essere investita da una bicicletta appena scende dalla macchina), dominata dai rumori del traffico e contornata dai grattacieli. Ma anche qui c'è un angolo di Paradiso che è una serra che rischia di scomparire. Violetta è un po' una reincarnazione della creatura marina Luca Paguro, un po' l'alieno E.T. di Spielberg che per Maxie diventa la 'sorella di un altro pianeta', elemento rispolverato efficacemente dalla fantascienza statunitense anni '80. La fata combinaguai è infatti soprattutto un film sull'amicizia ma anche sui desideri. Sia Maxie sia Violetta vorrebbero trovarsi in un altro luogo e la loro avventura insieme gli permette di ritrovare quell'entusiasmo che avevano perduto.
Diventa poi centrale la tematica ambientalista con la città che rischia di perdere la propria identità e la presenza ricorrente dei fiori, delle foglie (che iniziano spuntare dai piedi di Violetta) e dell'albero che per Maxie rappresenta il legame con il luogo che amava e che ha una presenza determinante in un finale che si contamina con le forme di un affascinante mélo. La fata combinaguai riesce a far affezionare alle due protagoniste e, anche se risulta scontato in alcuni passaggi e non sempre mette a fuoco alcuni personaggi secondari (soprattutto la madre di Maxie, come si può vedere nel dialogo in cui la figlia le dice di aver avuto a che fare con una fatina), tiene un discreto ritmo. Si può vedere soprattutto in alcuni momenti più comici come nelle scene dell'esame annuale per fate dei denti all'inizio, del vaso con le caramelle che viene rotto e del disastro combinato da Violetta il giorno di inaugurazione della serra. Queste gags a ripetizione mostrano un'improvvisa velocità del cartoon che è ovviamente impossibile mantenere fino alla fine. Ma, al di là del suo percorso lineare, dove mantiene comunque le attese, è proprio questo suo dinamismo che lo rende più imprevedibile e che si ricorderà maggiormente.