NORIMBERGA

Locandina Un film di James Vanderbilt. Con Russell Crowe, Rami Malek, Leo Woodall, John Slattery, Mark O'Brien, Richard E. Grant, Michael Shannon (II), Colin Hanks, Wrenn Schmidt, Lotte Verbeek, Andreas Pietschmann, Steven Pacey, Lydia Peckham, Dan Cade, Roderick Hill, Paul Antony-Barber, Donald Sage Mackay, Wolfgang Cerny, Jeremy Wheeler, Tom Keune, Billy Rayner, Ralph Berkin, Alex Diehl, Gyula Mesterházy, Dieter Riesle, András Korcsmáros, Carl Achleitner, Wayne Brett, Michael Sheldon. Genere Drammatico - USA, 2025. Durata 148 minuti circa.Un film, con un 'mostruoso' Russell Crowe, che ha il merito di porre lo spettatore di fronte all'orrore, provando a dialogare con l'oggiUno psichiatra della Seconda Guerra Mondiale valuta i leader nazisti prima dei processi di Norimberga, diventando sempre più ossessionato dalla comprensione del male mentre stringe un legame inquietante con Hermann Göring.di Pedro Armocida


Trama

All'indomani della Seconda guerra mondiale, mentre il mondo è ancora sconvolto dagli orrori dell'Olocausto, al tenente colonnello Douglas Kelley, psichiatra dell'esercito americano, viene affidato un incarico senza precedenti: valutare la sanità mentale di Hermann Göring, il famigerato ex braccio destro di Hitler, e di altri alti gerarchi nazisti. Allo stesso tempo, gli Alleati - guidati dal giudice Robert H. Jackson, affrontano l'impresa titanica di istituire un tribunale internazionale, per far sì che il regime nazista risponda dei propri crimini di fronte alla storia. Nel silenzio delle celle, Kelley ingaggia un intenso duello psicologico con Göring, uomo carismatico e manipolatore. Da quello scontro emerge una domanda che ancora oggi tormenta la coscienza del mondo: stavano eseguendo ordini, erano pazzi o semplicemente malvagi? Sul palcoscenico della storia si apre così il processo di Norimberga, un evento che ha cambiato per sempre la storia e l'umanità.

La 'mostruosa' interpretazione di Russell Crowe ipoteca l'intero film che però, appena distoglie lo sguardo da Hermann Göring, va fuori fuoco.
Tratto dal libro del 2013 di Jack El-Hai "The Nazi and the Psychiatrist: Hermann Göring, Dr. Douglas M. Kelley, and a Fatal Meeting of Minds at the End of WWII", Norimberga mette appunto in scena il rapporto tra Hermann Göring e lo psichiatra dell'esercito statunitense il tenente colonnello Douglas Kelley. Un corpo a corpo intellettuale e umano che porta i due, drammaturgicamente, a piacersi ma, visto il tema, il film non può spingersi oltre come invece è accaduto in altri duelli cinematografici sul Male. Per esempio nel rapporto tra Clarice Starling e Hannibal Lecter ne Il silenzio degli innocenti. A Rami Malek il compito di competere con Russel Crowe che riesce a costruire un personaggio che impersonifica il male in maniera molto umana. Anche il confronto attoriale vede vincitori e vinti, proprio come recita il titolo del bellissimo film di Stanley Kramer del 1961 dedicato a Norimberga (Judgment at Nuremberg) con l'interpretazione spaesata e fuori posto di Rami Malek che non può non arrendersi all'affermazione della figura di Russel Crowe, capace di dare una forma fisica espansa, che diventa sostanza, al Maresciallo del Reich, la figura un tempo più vicina a Hitler, poi caduto in disgrazia proprio perché temuto concorrente dal Fuhrer.
James Vanderbilt, sceneggiatore di Zodiac e regista, dieci anni fa, di Truth - Il prezzo della verità, si attiene al libro che ha trasporto sul grande schermo e non indaga questo aspetto interessante degli ultimi anni di Göring ma si concentra sull'allestimento del processo di Norimberga e sul tentativo degli americani di carpire una possibile linea difensiva dei gerarchi nazisti con l'aiuto di psichiatri, proprio come il dottor Douglas Kelley, e di psicologi come Gustave Gilbert che gli verrà affiancato. Appena però la narrazione si allontana da questi incontri a due, che sarebbero potuti diventare memorabili per il livello di introspezione, ecco che la drammaturgia perde d'interesse perché il film segue in maniera fin troppo classica la costruzione, teorica e fisica, del processo di Norimberga, con, ad esempio, il restauro dell'aula del tribunale e la preparazione dei detenuti illustri, trasformandosi poi in un dramma giudiziario in cui il ruolo del dottor Kelley acquista una marginalità dettata dalla storia e i protagonisti sulla scena diventano il Giudice Jackson, interpretato da Michael Shannon, e il giurista inglese David Maxwell Fyfe nei cui panni troviamo l'ottimo Richard E. Grant.
A questo punto il film diventa molto meno interessante, anche delle miniserie che all'inizio dei Duemila sono state realizzate come Il processo di Norimberga diretto Yves Simoneau (trasmessa in Italia nel 2022 da La7) e, soprattutto, quella documentaria della BBC Nuremberg: Nazis on Trial. Però il film cerca ovviamente di dialogare anche con l'oggi, con le domande senza risposta su come sia stato possibile raggiungere l'abisso della Shoah. In un'epoca, la nostra, in cui continuano altri genocidi, la responsabilità, anche nel diritto internazionale, dei crimini di guerra rende Norimberga un film che pone lo spettatore di fronte all'orrore con la riproposizione dei filmati girati dagli Alleati quando sono stati liberati i campi di concentramento. È una visione - sempre insostenibile ma da guardare con occhi ben aperti - oggi ancora più fondamentale perché ci stiamo allontanando da quegli anni e siamo anestetizzati da quelli odierni.