L'UOMO SULLA STRADA

Locandina Un film di Gianluca Mangiasciutti. Con Lorenzo Richelmy, Aurora Giovinazzo, Astrid Casali, Elisa Lucarelli, Marit Nissen, Eugenio Gradabosco, Christoph Hulsen, Jozef Gjura, Giulia Fraschetti, Micol Damilano, Sebastiano di Bella. Genere Thriller - Italia, 2022. Durata 110 minuti circa.


Trama

La vita di Irene non è più la stessa da quando il padre è stato investito da un pirata della strada. All'epoca aveva otto anni e quel giorno erano andati insieme nel bosco a cercare funghi. Passano dieci anni ed è diventata una ragazza introversa e rabbiosa. Nuotatrice di talento, si fa squalificare per aver colpito un'avversaria durante una gara dove è arrivata seconda per qualche centesimo di secondo. La madre cerca di starle vicino ma lei non sopporta né il suo nuovo compagno né la sorellina piccola. Abbandona la scuola e trova un impiego nella fabbrica di proprietà di Michele, proprio la persona che era al volante dell'auto il giorno della tragedia. Appena scopre come si chiama, l'uomo è profondamente turbato. Inizia a seguire Irene di nascosto con il suo autista mentre ci sono sempre più incomprensioni con la moglie Laura. Irene inizialmente è diffidente nei suoi confronti poi inizia a fidarsi e confidarsi con l'uomo che sta cercando da tempo. Ma il momento della resa dei conti è solo ritardato.
Gli schizzi dei disegni di Irene sono un possibile identikit. Oppure le tracce di un volto visto appena dal finestrino dell'auto il giorno della tragedia che la ragazza non vuole dimenticare.
Il passato e il presente si incrociano in L'uomo sulla strada, vincitore come miglior soggetto al Premio Solinas e primo lungometraggio di Gianluca Mangiasciutti che precedentemente è stato assistente alla regia di film e serie tv e ha firmato corti come Dove l'acqua con l'altra acqua si confonde, A Girl Like You e Je ne veux pas mourir co-diretti con Massimo Loi.
I disegni sono anche la superficie dell'esistenza della protagonista, carica di una rabbia repressa, ormai sola a non essersi rassegnata a quello che è accaduto quel giorno nel bosco. Aurora Giovinazzo, dopo Freaks Out e Anni da cane, trova il personaggio giusto per confrontarsi con una prova fatta di silenzi e scatti improvvisi, per mostrare anche solo con un primo piano quello che sta provando in quel momento davanti a un altro personaggio o una situazione. La sua interpretazione mostra la maturazione e la ricerca di nuove sfide da parte dell'attrice.
Attorno a lei però, al di là di Michele, ci sono troppi personaggi accennati che poi scompaiono velocemente, dal poliziotto che si è occupato del caso alla zia della protagonista e una sceneggiatura sovraccarica che il film fa fatica a digerire.
L'ambientazione potrebbe essere quella di un thriller intimo, dove la protagonista è in un luogo sconosciuto se non ostile proprio come Marco Messeri in Notte italiana. L'atmosfera caratterizzata da una persistente penombra richiama infatti quella del Polesine del gran bell'esordio firmato da Carlo Mazzacurati nel 1987. Ma il film si perde in un puzzle narrativo dove tutte le intenzioni sono esibite e subito scoperte.
Basta uno sguardo fuori dalla finestra della fabbrica per capire tutto: un camion posteggiato, la presenza di Irene, un fascicolo trovato con incredibile velocità. E anche le stesse scene in piscina, se all'inizio rivelano il carattere di Irene, finiscono alla lunga per diventare ripetitive. Sono troppi i segni del destino, i momenti urlati. L'uomo sulla strada cerca continuamente rifugio nella protagonista per mandare avanti la storia.
Lascia così ai margini la crisi matrimoniale tra Michele e Laura costruita in maniera forzata e mai credibile come nella scena in cui lei esprime il desiderio di avere un bambino. Il film cerca di spiegare tutto, fatica ad arrivare al momento in cui i pezzi dovrebbero tornare al loro posto con la sovrapposizione temporale della corsa in macchina. In più cade malamente quando prova la strada più simbolica con le foglie del bosco che cadono in piscina. Il finale, infine, è tirato per le lunghe e mostra la mancanza di controllo di un film che non ha saputo scegliere tra i momenti necessari e quelli superflui e li ha mescolati indifferentemente.