Un film di Toby Schwarz, Aizea Roca Berridi. Con Lilly Graffam, Tom Zahner, Max Giermann, Mike McAlpine, Marianne Graffam, Toby Schwarz. Genere Animazione - Germania, Spagna, Belgio, 2025. Durata 78 minuti circa.Tornano le avventure di HeidiUn viaggio che reinterpreta con freschezza e immaginazione il capolavoro senza tempo di Johanna Spyri.di Marianna Cappi
Heidi è desiderosa di rispondere all'invito di Clara e di partire in vacanza con lei, ma due eventi la trattengono a casa del nonno: l'arrivo dell'ambiguo Schnaittinger, un industriale deciso ad ogni costo ad aprire una segheria sul loro versante del monte, e la cura di un cucciolo di lince, che Heidi stessa ha liberato da una trappola posta a terra dal nuovo arrivato, e che ora ha bisogno di lei per guarire da una brutta ferita.
La nuova avventura della bambina più famosa delle Alpi, frutto di una coproduzione tedesco-spagnolo-belga diretta da Tobias Schwarz, non trova posto nei due romanzi di Johanna Spyri ma è una storia originale, che combina l'afflato ecologico con il racconto di formazione alla E.T., in cui si cresce imparando a prendersi cura di qualcun altro, ma anche a lasciarlo andare, rispettandone la natura e la libertà. Reinterpretare un grande classico è più che legittimo, anche se, in questo caso, il senso dell'operazione di Schwarz e soci non è sempre chiaro, e in particolare la rilettura proposta si allontana non poco dallo spirito originale, convertendo la connessione profonda, intima e spirituale dei personaggi con la natura, che è da sempre al centro dell'universo tematico di Heidi, in un monito contro il disboscamento selvaggio, a favore della sostenibilità, a cui Heidi e i suoi amici sembrano più prestati che altro.
Per chi conosce bene i precedenti adattamenti, inoltre, non è facilissimo accettare la revisione che coinvolge il character design, che per diverse generazioni di spettatori è stato solo e soltanto quello della serie animata diretta da Isao Takahata. Quest'ultima interpretazione, firmata Studio Isar Animation (non la prima delle versioni in computer grafica, ma la prima in forma di lungometraggio), si ripropone di guardare ai primi disegni di Friedrich Wilhelm Pfeiffer, di fine Ottocento, ma è parecchio lontana dalla magia pittorica dell'animazione tradizionale, e inficiata da movimenti poco fluidi e da una stilizzazione estrema dei paesaggi naturali che fanno da culla alla vicenda.
Lo script di Rob Sprackling rimuove anche, in gran parte, i conflitti psicologici e morali che caratterizzavano le puntate dell'anime, limitandosi ad accennare alla falsa diceria che ha costretto il nonno ai margini dalla comunità o a riprendere bonariamente l'imprudente iniziativa della bambina di avventurarsi di nascosto sulle cime dei monti per riportare la piccola lince da sua madre e dai suoi fratelli.
La quotidianità anche faticosa della vita nella baita, la meraviglia del passaggio delle stagioni, il cuore mélo del racconto tradizionale a puntate sono lasciati fuori dal quadro. Il tipo di intrattenimento proposto è educativo, ma anche generico, poco originale, insufficiente per poter parlare di un vero reboot.