Un film di Davide Minnella. Con Claudio Amendola, Claudia Gerini, Claudia Pandolfi, Leo Gassmann, Sara Drago, Lorenzo Richelmy, Eleonora Gaggero, Alice Lupparelli, Filippo De Carli, Daniela Glasgow, Massimo Wertmüller. Genere Commedia - Italia, 2025. Durata 112 minuti circa.
La famiglia Moretti, su insistenza della sua componente più giovane ovvero l'influencer Micol, decide di partecipare ad un nuovo reality show dal titolo "Fuori la verità". La conduttrice rampante Marina Roch porrà a tutti componenti del nucleo famigliare, in diretta televisiva, sei domande alle quali dovranno rispondere in maniera assolutamente onesta, pena la cacciata dal programma. Gli autori hanno avuto pieno accesso ai profili social e ai cellulari di tutti i concorrenti, che hanno accettato di partecipare a scatola chiusa. E a rispondere alle domande della Roch, che ha una roccia al posto del cuore, saranno via via i genitori Edoardo e Carolina, sposati da 25 anni e gestori di un'azienda che organizza eventi, e i figli Flavio, laureando in economia e già alle prese con l'azienda di famiglia, la timida studentessa universitaria Prisca e la popolarissima influencer Micol di cui sopra. In palio c'è un milione di euro che potrebbe fare comodo a tutti, ma se uno solo mentirà andranno tutti a casa. Ma dire la verità senza far male a nessuno, come affermava Fellini, resta spesso un sogno proibito.
Il regista Davide Minella e la sua squadra di cosceneggiatori, composta da Elena Giogli, Gaia Musacchio e Michele Furfari, hanno trovato una buona idea per una black comedy sulla scia di Perfetti sconosciuti, che però parte da una premessa impossibile.
Come può una famiglia che ha così tanti scheletri nell'armadio - come scopriremo nel corso della storia - sottoporsi volontariamente ad un programma di quel genere? Ammettendo pure l'ignoranza iniziale del format, dopo il primo giro di domande, tutto sommato abbastanza innocue, dovrebbero ritirarsi in buon ordine, e invece insistono nel partecipare ad un gioco al massacro disegnato che scoprirà tutti gli altarini che sanno benissimo di tenere nascosti. E come mai, appresa la natura del programma, non fanno una bella confessione reciproca d tutti i loro segreti, così da essere certi della vittoria finale?
Se però si decide di sorvolare su questo gigantesco "elefante in salotto" ci si può divertire a seguire questo ottovolante mediatico, perché Minnella, che ha avuto molte esperienze come autore di reality i cui molti "scandali" sono progettati a tavolino, riesce a tenere bene il ritmo del racconto (il montaggio veloce è di Sarah McTeigue, la fotografia pop-kitch di Marco Bassano e le musiche, perfette per lo stile della "tv verità", di Michele Braga) ed è coadiuvato da una bella squadra di attori, che vede svettare come al solito Claudia Pandolfi nel ruolo della presentatrice di ferro con tempi di conduzione impeccabili e una gestualità che molti veri professionisti del piccolo schermo le potrebbero invidiare.
Fra lie detector e face scanner, autori corrotti e mefistofelici, crudeltà assortite e colpi di scena (alcuni davvero al limite dell'improbabile) Fuori la verità strizza l'occhio al cinema di Ruben Östlund senza però mai affondare fin in fondo il coltello nella satira e senza raggiungere una vera e propria dimensione di commentario sociale. Ma intrattiene con abilità per le due ore del tempo di proiezione, alimentando continuamente la storia con nuove rivelazioni. Sul banco degli imputati, più che la famiglia Moretti c'è la "tv verità", in cui di verità ce n'è ben poca, ma non mancano voyeurismo e moralismo d'accatto.
I commenti più divertenti sono quelli fatti in cabina di regia, quando si chiede di inquadrare via via i componenti della famiglia Moretti etichettandoli a seconda del ruolo che ricoprono nel gioco delle parti, e quelli del padre di Carolina che detesta il genero Edoardo e ha impostato la propria vita su una gretta ipocrisia.
La scaletta pensata dagli autori, così come la sceneggiatura di Fuori la verità, prevede tutte le rivelazioni e le uscite di scena, confidando nella nostra abitudine a veder volare gli stracci in televisione. E ognuno dei personaggi, a ben guardare, fa parte del sistema delle apparenze in cui tutti viviamo, e nel quale l'influencer della storia, tutto sommato, si rivela quella meno succube al giudizio altrui. Un mondo fatto di pornografia amatoriale (anche dei sentimenti), tornei di padel, indebitamenti per mantenere un tenore di vita al di sopra delle proprie possibilità e "sevizie psicologiche gli uni sugli altri.