MUNCH - AMORI, FANTASMI E DONNE VAMPIRO

Locandina Un film di Michele Mally. Genere Arte - Italia, 2022. Durata 90 minuti circa.L'incanto del Nord con gli amori e i fantasmi di MunchIl Nord di Edvard Munch, in perenne oscillazione tra passato e presente, amori e tormenti, donne vampiro, troll e ninfe, ossessioni e spiriti.di Rossella Farinotti


Trama

Raccontare Munch significa indicare i diversi aspetti e le svariate suggestioni che l'Europa del nord aveva messo in atto culturalmente tra fine ottocento e l'inizio del nuovo secolo. Intellettuali, artisti, letterati, drammaturghi, fotografi, si raccoglievano nelle grandi città - dagli atelier fino ai bar oggi diventati mitologici - per dar vita a movimenti culturali e artistici che continuano a perpetuare nella nostra storia.

Edvard Munch (1863-1944) era già, nella sua contemporaneità, uno degli indiscussi protagonisti delle estetiche del tempo. Forse il più grande per la pittura.

Sin da giovanissimo il talentuoso artista si interfaccia con situazioni crude e drammatiche: dalla morte della madre dovuta alla tubercolosi, alla crescita con i fratelli di cui l'amata Sofie - anche lei disegnatrice romantica come il fratello - che muore a 15 anni per la stessa malattia della madre e che, con i lunghi capelli rossi, è protagonista del primo dipinto di Edvard. Un'opera che verrà esposta in una grande mostra, senza però ottenere alcun successo, per via dei toni già cupi, del soggetto drammatico e dallo stile rivoluzionario con cui il pittore lo ha realizzato. Uno stile che Munch non abbandonerà mai e che, ancora oggi, emerge dai libri di storia dell'arte con la stessa vitalità e gli stessi flussi di quando prendeva vita dalla mano dell'artista.


La dilatazione temporale è un filo conduttore tangibile in tutte le opere pittoriche di Munch. Le linee sinuose, i colori stridenti che, strato dopo strato, trovano una perfetta armonia creando delle forme espressioniste dal carattere forte, malinconico, a volte diabolico. Quegli stessi flussi drammatici tipici delle favole del nord, dove paure, cattivi trolls, movimentati paesaggi scuri erano protagonisti, come racconta la narratrice del film, l'attrice Ingrid Bolsø Berdal, che immerge lo spettatore in quel mondo nordico.

E poi ancora, tornando alle pitture di Munch, l'uso dei gialli mescolati ai rossi, gli olii che si incrociano con l'uso dei pastello, il costante erotismo senza inibizioni delle donne ritratte, le figure senza volto, a indicare un inizio secolo non semplice da affrontare per l'essere umano. Un presente che viene letto da scrittori come Johan Strindberg o dal drammaturgo Henrik Ibsen, amici di Munch e compagni di dialoghi su estetiche e teorie, attraverso un forte impatto nichilista e caratterizzato da una scelta di vita tipicamente bohemien.

Numerose amanti (che Munch idealizzava come suadenti e pericolose sirene), dolori - dalla morte dei famigliari, fino a momenti di tensioni quotidiane -, alcol, passioni, esercizi, studi, sono i soggetti che percorrono la vita che il pittore annota, in maniera quasi ossessiva, su quaderni di appunti e bozzetti straordinari da cui nascevano dipinti magnifici.

Documenti che vediamo in Munch - Amori, Fantasmi e Donne Vampiro, questo denso documentario firmato dal regista Michele Mally e la sceneggiatrice Arianna Marelli, mostrati dalla restauratrice Linn Solheim, e narrati da storici dell'arte e curatori di musei che, tra Italia e Germania, creano un vivido ritratto dell'artista, del suo stile e della sua vita.

La biografa Sue Prideaux, Jon-Ove Steihaug, direttore del dipartimento Mostre e Collezione del Museo Munch di Oslo e gli storici Elio Grazioli e Øivind Lorentz Storm Bjerke, tra gli altri, raccontano le sperimentazioni stilistiche e tormenti personali di Munch. Un capitolo importante hanno anche le stampe in bianco e nero con cui l'artista si è dilettato tutta la vita - acqueforti, incisioni, serigrafie.

Sono 28.000 le opere - oggi racchiuse nel recente museo dedicato all'artista a Oslo, la vecchia Kristiania - che Munch lascia ai posteri dopo la sua morte avvenuta nel sonno a 80 anni, dopo un sogno bergmaniano in cui l'artista si guardava dall'esterno, come un testimone passivo, mentre giaceva in una bara con la madre accanto. Una madonna nera pronta a portarlo nell'aldilà.

Del resto la vita di Munch non ha mai avuto momenti non bui, tanto da decidere di curarsi in una clinica per malattie mentali con la tecnica dell'elettroshock, per tentare di scampare ai demoni che lo hanno sempre tormentato. Dopo otto mesi infatti Munch ritorna a casa, dopo prosegue nella sua unica, vera e grande passione: la pittura.