FALL

Locandina Un film di Scott Mann. Con Grace Caroline Currey, Virginia Gardner, Mason Gooding, Jeffrey Dean Morgan, Julia Pace Mitchell, Jasper Cole. Genere Thriller - Gran Bretagna, USA, 2022. Durata 107 minuti circa.Dai produttori di 47 metri, un survival carico di vertigini con Jeffrey Dean MorganLe due amiche Becky e Hunter si ritrovano intrappolate a 2.000 piedi di altezza sopra una torre radio abbandonata nel deserto, senza attrezzatura e rifornimenti.di Luigi Coluccio


Trama

Becky ha suo marito Dan e la migliore amica Hunter. Il trio è appassionato di free climbing, e proprio durante un'arrampicata avviene la tragedia: Dan ha un incidente e finisce nel vuoto. Becky è distrutta dal dolore e si chiude in sé stessa circondata da pillole e alcol; Hunter non riesce a stare vicina all'amica e parte in giro per il mondo. L'unico che prova a tenere unito il tutto è James, il padre di Becky, instancabile nel tentativo di far superare la terribile perdita alla figlia. Ma Becky non ce la fa, non ce la può fare. Poi, un giorno, Hunter riappare con una proposta: scalare assieme all'amica la torre per le comunicazioni B67, struttura in mezzo al deserto alta 610 metri e al momento abbandonata. Lo faranno per le migliaia di follower dei profili social di Hunter e per spargere le ceneri di Dan, permettendo così a Becky di lasciarsi alle spalle una volta per tutte la perdita dell'uomo amato. Ma non tutto andrà come previsto.

Il film di Scott Mann segue uno schema predefinito e conosciuto, nonostante la vera impresa sia stato girarlo

Il survival movie va in qualunque direzione e comprende ogni tipologia di storia, personaggi, ambienti. È una sorta di frenetica computazione in cerca del meccanismo spettacolare impeccabile che possa agganciare lo spettatore a partire, semplicemente, dalla sua premessa. Che deve essere la più semplice e diretta possibile - il pitch perfetto, insomma: un uomo scampato ad un incidente aereo tenta di sopravvivere su un'isola deserta (Cast Away); una surfista è assediata al largo da un grande squalo bianco (The Shallows); un astronauta rimane bloccato su Marte e cerca in tutti i modi di tornare sulla Terra (The Martian). Possono essere produzioni di serie A o B, avere un cast di stelle o attori in rampa di lancio, declinarsi in sotto/macro generi come l'horror o il disaster movie, ma la premessa deve essere sempre la stessa - un'idea che si racconti in un soffio e capace di provocare un'esplosione di curiosità. Come in Fall: due free climber intrappolate a 610 metri d'altezza su una torre delle comunicazioni abbandonata. Funziona, no?

La premessa è nuova, lo svolgimento di meno. Ci sono i due caratteri opposti di Becky (Grace Caroline Currey, che vedremo di nuovo nel seguito di Shazam!, Shazam! Furia degli dei), introversa e controllata, e Hunter (Virginia Gardner, che abbiamo visto nel marvelliano Runaways), spontanea e disinvolta; l'aiuto esterno rappresentato dal padre James (Jeffrey Dean Morgan); la tensione crescente tra le due protagoniste; i tentativi ingegnosi di tirarsi fuori dalla situazione in cui sono che falliscono più e più volte. Tutto ben calibrato, tutto scandito alla perfezione nei tempi, nelle svolte narrative e di tono da rispettare in un genere codificato come questo. Però non c'è un'increspatura, una scarica che smuova questo schema predefinito, ben eseguito ma privo di guizzi e personalità. E allora ci si aggrappa - letteralmente - alla forza delle immagini, che davvero mozzano il respiro con i continui droni e campi lunghissimi delle due protagoniste intrappolate sulla torre, che se Mann non ha la forza di trasformare in vertigini della forma colpiscono per il loro effetto panoramico e avvolgente. Un effetto di pura amplificazione permesso soltanto dalla visione in sala, dove non puoi mettere pausa, non puoi allontanarti dal tuo posto, costretto come sei a guardare lo schermo, a proiettarti in basso, assieme a tutti gli altri spettatori intrappolati là dentro - e lassù - assieme a te.

Il survival movie è spesso un'impresa fisica e mentale non solo per quello che vediamo sullo schermo ma anche per quello che sta dietro. E Mann e la sua troupe non si sono certo risparmiati per girare Fall, un film da appena tre milioni di dollari che ha la sua forza realizzativa nell'ingegnosità delle soluzioni trovate per portare a casa la premessa che ne sta alla base. La torre B67, ad esempio, è in realtà una struttura di appena trenta metri costruita in cima ad una montagna, così da girare in tutta sicurezza e allo stesso tempo avere tutt'attorno un panorama che assomigli in modo naturale e senza l'uso della computer grafica a quello che si vedrebbe nella realtà. Interessante, poi, è stato anche il lavoro svolto in post-produzione: la Lionsgate, che aveva acquistato i diritti del film, era preoccupata per un possibile rating R (film vietati ai minori di diciassette anni senza la presenza di un adulto) e cercava un modo per asciugarlo ad un più mite e remunerativo PG-13 (fino a tredici anni assieme ad un adulto). Visto che rigirare le scene IMAX avrebbe comportato settimane di lavoro e fiumi di denaro, si è scelto di intervenire sui dialoghi del film tramite il vubbing, cioè ridoppiando digitalmente con il deepfake i vari "fuck" urlati più volte. Si sopravvive anche così.