THE HATCHING - LA FORMA DEL MALE

Locandina Un film di Hanna Bergholm. Con Siiri Solalinna, Sophia Heikkilä, Jani Volanen, Reino Nordin, Oiva Ollila, Ida Määttänen, Saija Lentonen, Stella Leppikorpi, Hertta Nieminen, Aada Punakivi. Genere Horror - Finlandia, Svezia, 2022. Durata 86 minuti circa.Mistero e terroreUna ragazza si trova tra le mani un misterioso uovo che nasconde qualcosa di altamente inquietante.di Rudy Salvagnini


Trama

La vita di una famigliola apparentemente perfetta - composta da mamma (che documenta il tutto in un video blog), papà, figlia adolescente e ginnasta in erba Tinja e figlio più piccolo e malmostoso Mathias - è turbata dall'improvviso ingresso nel salotto di un corvo che mette a soqquadro la casa prima di essere catturato da Tinja, che lo consegna alla mamma, la quale, con disinvoltura, gli spezza il collo e lo riconsegna alla figlia perché lo getti nel bidone dell'umido. Nottetempo, la turbata Tinja porta il cadaverino nel bosco e lì trova un uovo, che decide di tenere al caldo per farlo schiudere. Dall'uovo esce una creatura che, benché mostruosa, si manifesta molto tenera nei confronti di Tinja. La ragazza decide così di proteggerla, ma la creatura ha pulsioni violente e inizia a mutare in modo imprevedibile.

Il mostro concretizza l'irruzione di un violento senso di colpa e di imperfezione all'interno della solida ipocrisia di una famiglia solo in apparenza modello.

La famiglia è guidata da una mamma narcisista che grava pesantemente con la sua ambizione su una fragile e sensibile figlia che fatica duramente per dimostrarsi all'altezza, mentre il padre imbelle accetta supinamente anche l'evidente tradimento della moglie e il figlio piccolo cova con pervicacia astio e invidia. Ma il punto di vista principale è quello di Tinja, la ragazzina che si sforza di compiacere la mamma allenandosi a diventare la migliore ginnasta all'imminente competizione, ma non riesce a non essere turbata dalla crudeltà con cui la genitrice uccide l'uccello e dalla disinvoltura con cui la donna mercifica la vita familiare con il suo vlog e vive un'avventura extraconiugale con un vigoroso tuttofare. La mutazione della creatura mostruosa, che diventa via via sempre più umana e poi sempre più simile a Tinja stessa, è una sorta di specchio deformante dell'umanità disumana, con i conseguenti risvolti di violenza e sopraffazione. Il legame tra Tinja e il mostro è esplorato con vivacità, con la creatura che sembra dapprima rappresentare il lato oscuro della ragazzina, per poi diventarne un vero e proprio surrogato, che fa esplodere le contraddizioni familiari portando all'emersione del vero volto di una perfezione del tutto fasulla. L'orrore striscia nella storia in modo dapprima bizzarro e poi sempre più strano e morboso, generando una suspense opprimente e ben sostenuta. I toni sono quelli di una fiaba nera e sono appropriati alla natura del racconto, al tempo stesso magico e orrido, incentrato sull'angelica Tinja, che si trova, sorpresa e inerme, di fronte ai problemi della crescita e di comprensione del mondo degli adulti, dominato da sentimenti negativi e ricchi di egoismo e falsità.

Gli effetti speciali sono di ottima qualità e il design della creatura è molto azzeccato e curioso, mescolando aspetti quasi da cartone animato con altri puramente orrorifici, per poi accompagnare in modo molto efficace la continua trasformazione e umanizzazione del mostro. La finlandese Hanna Bergholm, all'esordio nel lungometraggio per il grande schermo, mostra originalità nell'approccio e notevoli qualità sia nella messa in scena sia nel tratteggio dei personaggi, aiutata, in quest'ultimo compito, dalla convincente interpretazione delle due protagoniste: Sophia Heikkilä è simpaticamente sopra le righe nel ruolo della mamma e Siiri Solalinna è brava nel rendere sia la sensibile adolescente sia la sua controparte animalesca.