QUASI ORFANO

Locandina Un film di Umberto Riccioni Carteni. Con Riccardo Scamarcio, Vittoria Puccini, Antonio Gerardi, Grazia Schiavo, Adriano Pappalardo, Chiara Di Benedetto, Manuela Zero, Paolo Sassanelli, Nunzia Schiano, Bebo Storti, Anthony Souter, Alioune Badiane. Genere Commedia - Italia, 2022. Durata 90 minuti circa.Il film di Umberto Carteni con un cast d'eccezioneLa storia di una blasonata coppia che vive a Milano. Lui ha tagliato tutti i ponti con la sua famiglia d'origine.di Paola Casella


Trama

Valentino Tarocco ha abbandonato la Puglia per inventarsi una nuova vita a Milano, dove è diventato un famoso designer (di oggetti scomodi e poco pratici) dal nome Vale Rocco. Per errore l'invito all'evento che dovrebbe precedere la vendita della sua azienda ai francesi (con conseguente delocalizzazione e snellimento del personale) arriva anche alla sua famiglia di origine, che Valentino ha rimosso al punto di dichiararsi pubblicamente "quasi orfano". E quando il pittoresco clan Tarocco approda a Milano, Valentino, sua moglie Costanza e il suocero Sergio li accolgono con grande imbarazzo. Ma un incidente riporterà Valentino ai suoi vent'anni, facendogli recuperare il dialetto pugliese e l'amore per le origini. E Costanza dovrà decidere se rimanere accanto all'uomo che ama, che al momento nemmeno la riconosce.
Quasi orfano è l'ennesimo remake di una commedia francese, Ti presento i tuoi, scritta, diretta e interpretata dal comico d'oltralpe Dany Boon, già autore e protagonista di quel Giù al Nord diventato con successo Benvenuti al Sud diretto da Luca Miniero.
Purtroppo però Quasi orfano non ha gli ingredienti più riusciti di quel film, che utilizzava meglio gli stereotipi regionali: qui i milanesi sono tutti insopportabili (a meno che non siano di origine pugliese o pronti a convertirsi alla "pugliesità") e i pugliesi sono incorreggibilmente rozzi e immancabilmente ignoranti.
Questa estremizzazione a scopo comico potrebbe anche funzionare (come succedeva ad esempio nel recente Poveri ma ricchi), ma la sceneggiatura del regista Umberto Carteni e di Herbert Simone Paragnani aggiunge il carico da novanta (forse già presente nel copione francese) di una visione "quasi reazionaria" del mondo, secondo cui Costanza dovrebbe essere pronta a rinunciare a tutto per Valentino e lo stesso Valentino dovrebbe accantonare il suo talento di designer e imprenditore per ritornare contadino.
L'inserimento poi di una coppia gay con figlio/a in via di definizione di genere, usato esclusivamente per suscitare nel pubblico derisione e solidarietà con il "buon senso" della famiglia tradizionale del Sud, è piuttosto discutibile: non si tratta di political correctness, ma di elementare rispetto della dignità delle scelte personali, ed è una mancanza curiosa da parte dell'autore di un film che aveva saputo giocare con intelligenza e delicatezza sul tema del gender in Diverso da chi?.
Nella costruzione fragile e stereotipata di Quasi orfano si salvano le interpretazioni degli attori: Riccardo Scamarcio usa la sua autoironia nell'esagerare il ritorno alle proprie radici, Vittoria Puccini riesce ad inserire umanità e tenerezza in un ruolo schematico, e Nunzia Schiano e Antonio Gerardi dominano la scena con una caratterizzazione più umana e sfaccettata di quanto consentito loro dal copione. Umberto Carteni è capace di sfumature e attenzione ai dettagli molto migliori di quelle dimostrate qui, e aveva saputo giocare meglio con gli spunti comici offerti dal cinema internazionale nel suo film precedente, Divorzio a Las Vegas. Ci auguriamo che torni a lavorare su soggetti di sua ideazione e a mettere a maggior frutto la sua bella sensibilità artistica.