Un film di Giampaolo Morelli. Con Giampaolo Morelli, Maria Chiara Giannetta, Leonardo Lidi, Marco Cocci, Giulia Fiume, Marco Messeri, Daniela Terreri, Ilary Blasi. Genere Commedia - Italia, 2024. Durata 88 minuti circa.Una commedia romantica leggera ma convenzionale e già vista, con poco spessore narrativoGuido è un aspirante veterinario di 45 anni finito a lavorare partime in un piccolo negozio di animali ma che un tempo era fidanzato e progettava addirittura di sposarsi.di Claudia Catalli
Guido è un uomo cinico e disincantato, che ricorre spesso e volentieri all'autoerotismo virtuale. Non mira a relazioni impegnative, non sembra avere un'alta considerazione delle donne, passa le sue giornate tra una chiacchiera e l'altra con suoi amici storici Niky e Armando. Un giorno per caso conosce Giulia, barista distratta con una serie di problemi economici, che con la sua personalità candida sarà in grado di fare breccia nel suo cuore e fargli capire che esiste un altro modo di vivere e di amare.
Un film che mira a essere una fiaba romantica e leggera, mostrando tutta la vulnerabilità del suo protagonista. E' L'amore e altre seghe mentali, quarta commedia di e con Giampaolo Morelli, in un ruolo che un certo cinema italiano, quello della commedia ridanciana e disimpegnata, ripropone invariato da anni (che sembrano secoli): l'eterno Peter Pan, il guascone sbruffone dai buoni sentimenti, il Casanova che guarda le donne a un solo scopo, ma che in fondo ha un cuore buono. E lo rivela puntualmente quando incontra una donna che più diversa da lui non si può, in questo caso la giovane e inesperta Giulia, naif e con scarsa dimestichezza con la grammatica italiana. Una perfetta compagna (subalterna, s'intende), che come si intuisce dalla prima scena di incontro/scontro sarà destinata a fargli crollare tutte le resistenze e farlo tornare ad amare. Nulla di originale, in sostanza, a parte la trovata dell'autoerotismo virtuale. Quella sì, degna di nota e meritevole di uno sviluppo narrativo più approfondito e meno superficiale. Le "seghe mentali" del titolo sono quelle che il protagonista si fa di continuo, in uno studio hard gestito da orientali (altro cliché), immaginando improbabili accoppiamenti e vivendoli in modo virtuale nella sua testa, in una sorta di metaverso tecnologico. Espediente curioso che tuttavia non viene sfruttato abbastanza per sollevare le sorti di un'opera dalla scrittura piuttosto banale, che si attesta sul terreno del già visto e anche, a tratti, abbastanza superato. Gli attori fanno il loro, Morelli conosce troppo bene il personaggio, sorprende Maria Chiara Giannetta in ruolo sopra le righe e spiritoso a cui riesce a dare credibilità. Sulla carta la scrittura del suo personaggio è purtroppo penalizzata da un sessismo secolare che pervade tutta la commedia, in linea con il filone delle opere ridanciane di cui sopra. Stesso sessismo per cui le mogli del film sono tutte traditrici (comprese quelle non più in vita), le donne si offrono su OnlyFans e una parente, ben interpretata da Lucianna De Falco, pensa all'entrata in discoteca "gratuita per le donne prima di mezzanotte". Un tipo di rappresentazione femminile che non solo è anacronistica, ma non sortisce neanche l'effetto desiderato, ovvero la risata spensierata. Fatta eccezione per il cameo inaspettato di Ilary Blasi, che si vendica per una fantasia spacciata per verità dal protagonista, purtroppo non si ride affatto guardando questo film, e la tenerezza che la storia d'amore vorrebbe suscitare è presto sostituita da un senso di amarezza costante. Amarezza non giustificabile con la scusa del politicamente scorretto, perché per firmare una commedia davvero scorretta - e magari raffinata - non basta mettere sullo schermo una serie di cliché, ci vuole l'abilità narrativa per rovesciarli e destreggiarsi con un contenuto di qualche valore. Forse l'adattamento della commedia teatrale "Guido non si Tocca più", scritta dallo stesso Morelli insieme a Gianluca Ansanelli, doveva prevedere qualcosa in più, perché nel passaggio da palcoscenico e grande schermo si acquista la dimensione visiva, ma si perde il contatto immediato con il pubblico, quello che fa capire subito quando è il momento di fare una battuta, o come calibrare il livello di comicità di una scena. Il risultato è l'ennesima commedia romantica, con un protagonista a cui è difficile affezionarsi - pur scoprendolo a un certo punto vittima di un trauma - per colpa di una narrazione costantemente ferma sulla superficie delle commedie più convenzionali.