È STATO TUTTO BELLO - STORIA DI PAOLINO E PABLITO

Locandina Un film di Walter Veltroni. Genere Documentario - Italia, 2022. Durata 107 minuti circa.La storia di Paolo Rossi (insieme Paolino e Pablito) e`, sempre, dolore, gioia, sacrificio, trionfoFilmati privati, interviste a chi lo ha conosciuto nella sua intimita`, repertorio delle sue prove piu` straordinarie e testimonianze dei suoi momenti piu` difficili.di Simone Emiliani


Trama

Nasce a Prato il 23 settembre 1956 da una famiglia proletaria. Ha un fisico gracile ma una tecnica sublime, come ha sottolineato il suo allenatore Piero con cui ha mosso i primi passi come calciatore. Si trasferisce giovanissimo a Torino per giocare nelle giovanili della Juventus ma si rompe il menisco tre volte e la sua carriera non sembra decollare mai. Poi esplode nel Lanerossi Vicenza dove è stato anche capocannoniere con 24 reti e viene portato a 21 anni in Argentina da Bearzot per i Campionati del Mondo di Calcio dove da Paolino diventa Pablito. La sorte sembra accanirsi ancora contro di lui quando viene fermato due anni per il calcio scommesse. Bearzot decide di portarlo comunque ai Mondiali in Spagna del 1982 anche con quasi tutta la stampa contro. Il resto rimarrà per sempre nella storia del calcio, dalla tripletta con il Brasile, una delle nazionali più forti di sempre, all'apoteosi della finale contro la Germania con il Presidente della Repubblica Sandro Pertini raggiante in tribuna.

Ritorna più volte la tripletta contro il Brasile a Spagna82. Per chi l'ha vista, per chi non c'era. Da lì Paolo Rossi non è stato solo un grande calciatore, con un fiuto innato del gol perché cercava di capire dove andava il pallone. È diventato un'icona.La sua immagine esultante e sorridente poteva essere il manifesto di un film. Oppure si poteva replicare più volte la sua foto nelle Figurine Panini. Il documentario di Walter Veltroni (quasi coetaneo del calciatore) segue uno schema tradizionale nell'impianto narrativo seguendo la carriera e la vita di Paolo Rossi dagli inizi fino alla morte all'ospedale di Siena il 9 dicembre 2020. Non lo è però da un punto di vista stilistico. Come negli altri documentari che ha firmato, da Quando c'era Berlinguer, I bambini sanno, Indizi di felicità e il più recente Fabrizio de André e PFM. Il concerto ritrovato, ha fatto sempre prevalere l'aspetto più vissuto, emozionale, soggettivo su quello della storia da raccontare. In È stato tutto bello. Storia di Paolino e Pablito la vicenda personale di Paolo Rossi, tra cadute e rinascite, è già un film ed è stata già al centro quest'anno del documentario Paolo Rossi - L'uomo. Il campione. La leggenda realizzato da Michela Scolari e Gianluca Fellini. Il calciatore, nei video, è come se parlasse in prima persona, anche in quelli struggenti dello scambio di auguri con Diego Armando Maradona (morto due settimane prima di lui) per il compleanno dei 60 anni o l'ultimo viaggio con la moglie e le due figlie alle Maldive nel febbraio 2020. In più, nelle testimonianze, da quelle del fratello Rossano, a Tardelli e Cabrini che ritornano nell'hotel del ritiro e nel luogo dove un tempo c'era il mitico Stadio Sarrià (oggi si è trasformato in un parco-giochi per bambini) sembra di vedere la sua ombra.
C'è tanto materiale in È stato tutto bello. Storia di Paolino e Pablito. Ma come si deve affrontare? La storia di Paolo Rossi è già di per sé emozionante e il merito del documentario di Veltroni è quello di averla raccontata in modo semplice e diretto. Può bastare? Forse sì, forse no. Ogni tanto depista e perde di vista il soggetto principale - l'intervista di Bearzot a "Mixer" da Minoli - e soprattutto stonano le ricostruzioni fiction con Rossi bambino in bianco e nero che a un certo punto saluta Rossano. Sono impurità imperdonabili o trascurabili. Per un film di lacrime (tante) dove c'è anche un gran cuore (la dedica di Vialli dopo l'Europeo dell'anno scorso è da brividi), ci si può lasciare coinvolgere e perdere di vista tutto il resto. Per un documentario più compiuto, serve soprattutto lasciar parlare direttamente l'archivio e le testimonianze senza veicolarle con troppo insistenza, magari soffermandosi in maniera maggiormente sulle zone d'ombra della sua vita come il calcio scommesse. Per chi ha vissuto quegli anni o chi vuole scoprire o conoscere meglio Paolo Rossi, è comunque un tuffo nel passato. Magari ripartendo dalle Figurine Panini: Como, Lanerossi Vicenza, Nazionale italiana 1978 e 1982, Perugia, Juventus, Milan e Verona.