WATCHER

Locandina Un film di Chloe Okuno. Con Maika Monroe, Burn Gorman, Karl Glusman, Madalina Anea, Stefan Iancu, Daniel Nuta, Ciubuciu Bogdan Alexandru. Genere Thriller - USA, 2022. Durata 91 minuti circa.


Trama

Un'importante opportunità lavorativa occorsa a Francis, rumeno per parte di madre, comporta il suo trasferimento dagli Stati Uniti in un B&B di Bucarest, insieme all'avvenente moglie Julia. Sola in camera per tutto il giorno e circondata da finestre enormi, Julia comincia a sviluppare una crescente paranoia: si sente costantemente osservata da un uomo che vive nel palazzo di fronte e che sembra stare sempre alla finestra. Francis minimizza le paure di Julia, condividendo il suo scetticismo con i colleghi e allontanandosi dalla moglie, con cui empatizza sempre meno.

Se vi dovesse sembrare di aver già visto la storia raccontata da Watcher molte altre volte, sappiate che non si tratta di un caso.



Watcher non cerca di stupire a ogni passo, sa di percorrere binari usurati. La regista Chloe Okuno è perfettamente consapevole del fatto che situazioni analoghe siano state proposte più volte su grande schermo. Anzi, la familiarità con questo immaginario e con gli stereotipi che lo accompagnano sono parte integrante dell'esperienza di coinvolgimento e confronto che la regista instaura con il pubblico. Un'interazione attraverso la quarta parete destinata a farci sentire spettatori, curiosi, guardoni e in ultima analisi colpevoli di quel che accadrà.

Ad aiutare il processo interpretativo ordito da Okuno è la scelta di ambientare la vicenda a Bucarest, città ideale per trasmettere inquietudine e disagio grazie alla sua architettura brutalista. Il cinema rumeno ha spesso fatto ricorso a questo lato della capitale - si pensi a Sesso sfortunato o follie porno di Radu Jude - ma Okuno aggiunge l'elemento linguistico della straniera catapultata in un luogo ostile, isolata dal linguaggio utilizzato oltre che da usi e costumi peculiari. In questo senso Watcher si avvicina ancor più alle atmosfere di Roman Polanski (L'inquilino del terzo piano o Repulsion sul fronte thriller, Frantic su quello idiomatico), evidente modello di riferimento per l'ambientazione di un'odissea personale, inesorabilmente avviata verso la deflagrazione.

Il tocco di contemporaneità è determinato dal punto di vista femminile e femminista con cui è raccontata la vicenda, tesa a far comprendere cosa significhi ricevere continuamente attenzioni non richieste. La galanteria si trasforma così in fastidio, un cascame del passato, stancante nella migliore delle ipotesi e molesto nella peggiore.

La scelta di Maika Monroe, per il ruolo della "damigella in pericolo" priva di cavalieri affidabili ed empatici a cui affidarsi, sfiora il rischio di typecasting per come rimanda sistematicamente al film che ha rivelato il talento dell'attrice, It Follows, di cui a tratti Watcher pare quasi un sequel spirituale. Il crescendo di tensione, che gioca sull'ovvio per accrescere il sospetto che la direzione intrapresa sia tutt'altra, sfocia però in un epilogo lungamente atteso e catartico, destinato a rimuovere il mistero e confermare la più ovvia delle ipotesi. Ma restano alcuni elementi di interesse a preservare Watcher da un rapido oblio.