STUDIO 666

Locandina Un film di BJ McDonnell. Con Whitney Cummings, Will Forte, Jeff Garlin, Dave Grohl, Leslie Grossman, Taylor Hawkins, Marti Matulis, Jenna Ortega, Pat Smear, Jason Trost. Genere Commedia - USA, 2022. Durata 106 minuti circa.Il film horror realizzato dalla mitica bandI Foo Fighters si trasferiscono in una villa di Encino, immersa nella macabra storia del rock and roll, per registrare il loro tanto atteso decimo album.di Emanuele Sacchi


Trama

La casa discografica propone ai Foo Fighters di registrare il decimo album in una villa abbandonata e sinistra, ideale per accogliere le vibrazioni desiderata. Dave Grohl e soci, però, non sanno che nello stesso luogo anni prima un'altra band, i Dream Widow, aveva finito con il massacrarsi a vicenda. In breve tempo Grohl fa delle scoperte inquietanti in merito a un'arcana canzone incompiuta e finisce per essere posseduto dallo spirito malvagio del leader dei Dream Widow.

Un'iniziativa curiosa e in qualche modo anacronistica quella orchestrata da Dave Grohl e soci: un film in cui i protagonisti sono una versione fittizia e caricaturale dei membri di una band reale, interpretata dalla band stessa.
Dalle parti di A Hard Day's Night - Tutti per uno, in buona sostanza, ma con l'horror e il suo contorno di case maledette e libri di stregonerie a sostituire lo humour britannico dei Beatles. Sul piano della messa in scena orrorifica emergono tutti i limiti di budget a disposizione - o meglio di capacità di utilizzare quest'ultimo in modo proficuo. Ma se gli effetti speciali sono goffi e risaputi, sorprende il livello di truculenza splatter di Studio 666, che non lesina in grand guignol e smembramenti assortiti, bizzarri utilizzi di motosega o barbecue inclusi. Il film di BJ McDonnell ha il merito di non prendersi mai sul serio, consapevole fino in fondo di giocarsi tutto sul limite del trash e di correre il rischio concreto di rimanere una curiosità da fan del gruppo, anche se questa leggerezza mal si coniuga con una durata extralarge da film ambizioso.
L'autoironia trasforma i Foo Fighters in caricature esagerate delle rispettive personalità: Grohl viene deriso nel suo assurdo ottimismo da workaholic e nella sua autoindulgenza, Rami Jaffee è ritratto come un maniaco sessuale, Pat Smear come un eccentrico con manie e fissazioni infantili. Scrostando questa patina di parodia, è però facile far emergere il reale senso dell'operazione, che traspare dalla possibilità, attraverso il film, di veicolare parte della Weltanschauung rock di Dave Grohl, trasformandolo in un oggetto promozionale (con tanto di progetto collaterale Dream Widow già avviato). Perché si ironizza sui Coldplay se non per riguadagnare una allure "alternativa" rispetto a chi si è svenduto al mainstream? E così via, attraverso piccole battute o citazioni che provano a riaffermare la centralità del rock e del suo sistema di valori in un mondo (musicale, ma non solo) che ormai tende a guardare oltre. Nella sostanza, gli amanti dell'horror possono tranquillamente ignorarlo, ma i fan del gruppo troveranno in Studio 666 motivi di interesse. Se non altro per vedere un'ultima volta in azione Taylor Hawkins, batterista, prematuramente scomparso lo scorso 25 marzo.