I FANTASTICI 4 - GLI INIZI

Locandina Un film di Matt Shakman. Con Pedro Pascal, Vanessa Kirby, Joseph Quinn, Ebon Moss-Bachrach, Ralph Ineson, Julia Garner, Sarah Niles, Natasha Lyonne, Paul Walter Hauser, John Malkovich, Mark Gatiss, Matthew Wood. Genere Azione - USA, 2025. Durata 115 minuti circa.Avventure cosmiche per I Fantastici QuattroUna delle famiglie più iconiche della Marvel torna sul grande schermo, i Fantastici Quattro.di Andrea Fornasiero


Trama

Reed Richard, sua moglie Sue Storm, il di lei fratello Johnny Storm e l'amico di famiglia Ben Grimm hanno partecipato a una missione spaziale da cui sono tornati trasformati, dotati di sensazionali poteri. Sono divenuti così i Fantastici Quattro e hanno sconfitto i mostri giganti del sottosuolo comandati dall'Uomo Talpa, sventato i piani dello Spettro Rosso e delle sue superscimmie, e scongiurato altre minacce. Eroi celebrati in tutto il pianeta, vivono in una Terra diversa da quella che conosciamo, dove gli anni Sessanta non sembrano essere mai finiti e si sono invece evoluti. Ora però un'incognita turba l'intelligenza di Reed: Sue è infatti incinta e nemmeno lui sa prevedere quali problemi e poteri porterà con se il figlio di due superesseri.

I Fantastici 4 - Gli inizi mette il più intelligente degli eroi Marvel di fronte a due problemi più grandi di lui: la paura profondamente umana di diventare padre e la minaccia persino metafisica del Divoratore di Mondi.

Giunge infatti dallo spazio una figura dalla pelle argentea, che vola su una tavola da surf. Annuncia di essere l'araldo di Galactus e che la Terra ha i giorni contati, perché presto il Divoratore di Mondi verrà a cibarsene. L'umanità non può che guardare ai suoi soli e grandi eroi, ma cosa possono fare contro una forza primaria dell'Universo, guidata da una fame inarrestabile e dotata di un potere smisurato? Persino il suo Araldo sembra da solo assai più capace dei Quattro. La crisi per gli eroi diventerà poi ancora più profonda dopo aver incontrato Galactus, che propone loro un patto inaccettabile.

È a questo punto del film, senza raccontare dettagli, che diviene chiaro come la Terra in cui vivono questi eroi sia diversa dalla nostra. I Quattro, pur avendone ampiamente il tempo, non si preoccupano di gestire la comunicazione della nefasta notizia che riportano dallo spazio, non la nascondono e rispondono con sincerità pur se questo distrugge la loro fama. Sembra una follia, ma questa Terra non segue le regole della nostra nevrotica società della comunicazione, qui gli eroi possono riconquistare la stima del mondo con la speranza e l'onestà e possono persino unire tutte le nazioni del pianeta (tranne la misteriosa Latveria) a contribuire a uno sforzo ingegneristico impressionante e a sopportare grandi sacrifici. Reed Richards promette una via d'uscita, e la Terra lo segue, mentre nella realtà nemmeno la recente pandemia, ha saputo creare una tale coesione di intenti. Per dire quanto siano unici i Fantastici 4 e il loro mondo, basta confrontarlo con la Terra di Superman (non uno qualunque) subito pronta a rinnegarlo nel film omonimo.

Da una parte questo contesto rende i Fantastici Quattro dei supereroi davvero d'altri tempi, figli di un mondo diverso, utopico come la Federazione di Star Trek. Dall'altra l'incognita genetica del figlio è quanto di più profondamente umano si possa immaginare: la paura di Reed è quella di ogni padre, impotente di fronte alla crescita del figlio e ai suoi possibili disturbi. Pedro Pascal riesce a trasmettere tutto questo, ancorando il film a un istinto primordiale di protezione. Gli altri membri del gruppo non richiedono questo sforzo, perché sono da sempre più umani di Reed: Sue alterna la tenerezza e la furia, mentre il mostruoso Ben esprime malinconia. Sorprende il nuovo spessore dato a Johnny, la testa calda del gruppo che è qui più razionale, affascinato da messaggi alieni che vorrebbe decifrare perché ama lo spazio. È lui a dare senso al cambio di sesso di Silver Surfer che canonicamente sarebbe un uomo, mentre in questo universo alternativo, è una donna: Johnny ne è subito affascinato e cerca di risolverne il mistero.

Tecnicamente il film stupisce per la resa di Galactus, che è tanto buona quanto erano stati deludenti alcuni anni fa i Celestiali (che, come il Divoratore di Mondi, sono creature di Jack Kirby, finalmente omaggiato nei titoli di coda di un Marvel Movie). Ancora di più impressionano i set e costumi e la computer grafica che creano una New York figlia dei sogni della Jet Age, tanto che alcuni edifici paiono usciti da I pronipoti di Hanna & Barbera. Questi infiniti anni Sessanta avrebbero potuto dare luogo a un juke-box di hit del periodo, invece la colonna sonora punta tutto sui temi originali di Michael Giacchino, come fosse davvero un film di quell'era e non la sua rivisitazione post-moderna. Matt Shakman, che già aveva dimostrato intelligenza nel ricostruire il passato iconico della Tv americana in WandaVision, valorizza le scenografie facendo di I Fantastici 4 - Gli inizi un film di grande ricchezza visiva. Peccato la sceneggiatura, pur ambiziosa, non sia altrettanto speciale e anzi segua, in modo fin troppo prevedibile, i tropi del quasi consunto cinema dei supereroi.

Non regalano un ultimo acuto nemmeno le scene sui titoli di coda: quella finale è divertente ma superflua; quella in mezzo ai titoli introduce, come già ampiamente annunciato, il Doctor Doom, deludendo però le aspettative su Robert Downey Jr. Per comprendere la sua interpretazione si dovrà attendere Avengers - Doomsday.