INVITO AL VIAGGIO - CONCERTO PER FRANCO BATTIATO

Locandina Un film di Giuseppe Domingo Romano. Genere Musicale - , 2022. Durata 153 minuti circa.Il film evento sul concerto tributo per il Maestro all'Arena di Verona il 21 settembre 2021Il concerto dove i più grandi artisti della musica italiana hanno reso omaggio a Franco Battiato.di Raffaella Giancristofaro


Trama

Il 21 settembre 2021 molti artisti italiani si ritrovano all'Arena di Verona per testimoniare la riconoscenza e l'affetto per Franco Battiato e la durevole rilevanza della sua opera, a circa quattro mesi dalla sua scomparsa. La produzione è di International Music and Arts di Francesco Cattini, Stefano Senardi, Pino "Pinaxa" Pischetola e Carlo Guaitoli, che cura la registrazione audio del concerto (un'uscita discografica in due CD o in un box di quattro vinili) e, insieme alla milanese Except di Pepsy Romanoff e Maurizio Vassallo, un film dallo stesso titolo: Invito al viaggio - Concerto per Franco Battiato di Pepsy Romanoff.

Sul palco ci sono i musicisti che hanno accompagnato Battiato nell'ultimo tour: Angelo Privitera (tastiere e programmazione), Osvaldo Di Dio e Antonello D'Urso (chitarre), Andrea Torresani (basso), Giordano Colombo (batteria). Ma quasi ogni brano è eseguito dalla Filarmonica dell'Opera Italiana Bruno Bartoletti diretta da Carlo Guaitoli, collaboratore di lunghissimo corso di Battiato.
La pulizia del suono, l'altissima qualità e raffinatezza degli arrangiamenti, a volte quasi filologici, altre liberi di reinterpretare i brani, e la vicinanza reale a Battiato di Guaitoli e di tanti tra gli artisti che si succedono sul palco fa di Invito al viaggio qualcosa di diverso e di più prezioso rispetto allo standard dei concerti-tributo. Anche perché, grazie all'ampio e variegato spettro, anche anagrafico, di interpreti chiamati, attraverso le loro interpretazioni e le emozioni lasciate più o meno trapelare, sfila un corposo estratto di una produzione imponente. E al tempo stesso si palesano di volta in volta la reverenza o la sicurezza, il pudore o la gioia, le piccole incertezze e tensioni di ognuno nell'impossessarsi di un fuggevole momento di connessione postuma con il "maestro". Come nel caso di Paola Turci, molto toccata da "Piccola patria" o di chi manda saluti e ringraziamenti al cielo dopo aver finito di cantare.

Ciò che che colpisce è la centralità data alle esecuzioni orchestrali e alle interpretazioni, la precedenza data alla chiave con cui ogni artista si immerge nei molti universi di Battiato, piuttosto che alle immagini proiettate sui ledwall. Su tutto, la potenzialità di discografia di prolungare la sua presenza terrestre, sia quando è interpretata filologicamente (soprattutto nel corposo segmento prefinale tratto da "La voce del padrone") che quando è riletta in chiave originale (Extraliscio) pur mantenendo lo stesso slancio, che si tratti di inno sacro, pezzo ballabile, poesia intima. Ogni apporto ha un suo specifico valore, una sua qualità che permette di leggere l'artista attraverso una creazione non propria. Con piccole sorprese, tra cui quelle delle presenze meno mediatiche, come Roberto Cacciapaglia che avverte il pubblico prima dell'esecuzione strumentale di "Oceano di silenzio", l'intensità di Luca Madonia, la spiritualità di Juri Camisasca, la melodia precisa di Fabio Cinti.

Già autore della fotografia di The Lack di Masbedo e (insieme a soggetto e sceneggiatura) di Il terremoto di Vanja - Looking for Cechov di Vinicio Marchioni, e regista, tra gli altri, di Vasco tutto in una notte LiveKom015, Tintoretto - Un ribelle a Venezia, e Famo$o, documentario sulla produzione del disco dallo stesso nome del rapper italiano Sfera Ebbasta, Romanoff (pseudonimo di Giuseppedomingo Romano) è un'eccellenza nella regia di video musicali (sua anche la serie 33 giri Italian Masters per Sky Arte).
Fin dall'incipit con Sonia Bergamasco e Cristina Baggio, che interpretano Invito al viaggio, il film si fa apprezzare per un montaggio quasi "sartoriale", (di Davide Olivastri, Livia Di Lucia e Giulia Loche) che taglia i tempi morti tra l'uscita di scena di un artista e l'entrata del successivo, in un continuum che nonostante la durata consistente (155 minuti) tiene alti ritmo e attenzione. Grazie a una squadra di dieci operatori di macchina e al loro uso combinato di steadycam e gru, chi guarda percepisce la prossimità con gli orchestrali senza perdere il senso del contesto, un'Arena partecipe ma non indagata nei dettagli; l'azione è sempre tra gli strumenti, nel vivo dell'esecuzione. Con la solennità di un rito di memoria e anche la leggerezza di una festa. Nelle parole di Giovanni Caccamo, Invito al viaggio è "una grande preghiera collettiva di anime per Franco Battiato".