SCHOOL OF MAFIA

Locandina Un film di Alessandro Pondi. Con Giuseppe Maggio, Guglielmo Poggi, Michele Ragno, Emilio Solfrizzi, Fabrizio Ferracane, Paolo Calabresi, Maurizio Lombardi, Paola Minaccioni, Nino Frassica, Paola Lavini, Alessandra Carrillo, Gianfranco Gallo, Monica Vallerini, Giuseppe Nardone. Genere Commedia - Italia, 2021. Durata 90 minuti circa.Il nuovo film di Alessandro PondiTony Masseria, Joe Cavallo e Nick Di Maggio sono i figli dei tre boss mafiosi che si spartiscono i traffici illegali di New York, determinati a farli diventare, volenti o nolenti, gli eredi dei loro affari.di Paola Casella


Trama

Il capo di tutti i capi Frankie Maciano cade dal ponte di Brooklyn (seguito dal suo cane) gettando la città di New York nel panico: si scatenerà una guerra fra i clan mafiosi, o le Famiglie riusciranno a trovare un accordo? Ma i tre boss rimasti alla testa delle cosche newyorkesi hanno un problema più pressante: i rispettivi figli si rifiutano di intraprendere la strada (del crimine) dei padri, e dunque la discendenza mafiosa, più ancora che la faida fra bande, è il vero pericolo. Tony insegna danza ed è gender fluid; Nick fa il cantante rock; e Joe sta addirittura diventando poliziotto. L'unica "cura" possibile per loro è una full immersione nelle "lezioni di mafia" di Mr T, ovvero Turi 'U Appicciaturi. Dunque i tre boss rapiscono i loro figli e li spediscono a Palermo, dove Turi li aspetta insieme a Salvo 'O Svizzero e alla moglie, vero capo di casa.

La premessa di School of Mafia è ottima, quasi al pari di quella di Terapia e pallottole, e la sceneggiatura, firmata a otto mani dal regista Alessandro Pondi insieme a Paolo Logli, Mauro Graiani e Riccardo Irrera prova ad esserne all'altezza, riuscendoci soprattutto nella costruzione delle lezioni di Mr T che attingono alla realtà e mostrano come, al netto della degenerazione morale, ci sia qualcosa da imparare anche da un decalogo per uomini "d'onore".

È fondamentale anche che a impartire quelle lezioni siano il formidabile Nino Frassica, che non sbaglia un gesto o un'intonazione (essendo anche uno dei pochi siciliani veri del cast), e di Maurizio Lombardi che, nei panni di Salvo, costruisce una caratterizzazione degna dei film della Wertmuller.

Buoni anche i caratteristi di contorno, dal sempre affidabile Gianfranco Gallo a Tony Sperandeo, da Mario Pupella a Giulio Corso. Fra i giovani le sorprese sono Giulia Petrugnaro ma soprattutto Michele Ragno, che riesce a tirare fuori dal ruolo di Tony, sulla carta a pesante rischio di stereotipizzazione negativa dell'omosessualità, mille sfumature che lo rendono invece il personaggio più interessante della storia.

La buona riuscita del film, che comunque per molti versi funziona, sta nei disequilibri di tono: nel gestire il genere, anzi, i generi, servirebbe una maggiore coerenza stilistica, che qui è garantita più dall'ottima fotografia di Vladan Radovic e dal montaggio competente di Marco Spoletini che dalla regia, spesso diluita in inquadrature "ad effetto", e dalla sceneggiatura, che forse sconta il numero eccessivo di menti creative alla scrittura. Anche alcune incongruenze nel tratteggio dei personaggi (soprattutto Joe l'aspirante poliziotto, di per sé ben interpretato da Guglielmo Poggi) così come nelle svolte narrative tolgono forza ad una premessa comica in sé davvero divertente.