BAMBI

Locandina Un film di Michel Fessler. Con Francesca Michielin, Mylene Farmer. Genere Documentario - Francia, 2024. Durata 78 minuti circa.La storia vera di un cerbiattoLa magia di Bambi torna al cinema con un film che celebra la natura.di Roberto Manassero


Trama

La vita di un cerbiatto, dalla nascita all'età adulta: dalla vita nei boschi - una continua lotta per la sopravvivenza costellata di pericoli - l'animale sperimenta la tragica perdita della madre per mano di cacciatori e sopravvive soprattutto grazie all'amicizia con un corvo, un coniglio e un procione. Diventato un maschio adulto, infine, va incontro al suo destino incontrando una compagna e inaspettatamente anche il padre, un maestoso cervo che lo aiuterà a crescere.

Tratto come il celebre cartone animato della Disney dal romanzo omonimo di Felix Salten pubblicato nel 1923, un live action che lo sceneggiatore di La marcia dei pinguini ha realizzato dopo due anni di riprese sul campo.

All'estetica tipica del documentario naturalistico, che in Francia rappresenta un vero e proprio genere (si veda ad esempio il recente La quercia e i suoi abitanti), il film aggiunge l'aspetto di una produzione per bambini, didascalica nei contenuti, edulcorata nei toni e attenta ad assoggettare alle immagini (attraverso un montaggio calibrato e senza sbavature) una narrazione drammaticamente solida. Tocca soprattutto all'immancabile voce narrante il compito di guidare la visione (soprattutto la visione dei più piccoli), usando parole dolci e toni soffici per avvicinare lo spettatore al mondo del bosco, il vero protagonista del film.
L'intenzione degli autori è chiara: fare di questa nuova versione di Bambi una sorta di parentesi dalla realtà folle e caotica che l'uomo ha allestito per sé e che i bambini di oggi troveranno un domani. Nel film si entra in punta di piedi tra alberi e cespugli, si osserva la fragilità del cucciolo, la tenacia di chi si alza in piedi, di chi scappa dal pericolo, di chi resta senza più nulla e poi ricomincia... È l'eterno ciclo della natura, che nel finale trova la definitiva trasformazione del cerbiatto-bambino in un cerbiatto-uomo.
Nonostante il film non abbia voci aldilà di quella narrante (in originale della cantante francese Mylène Farmer), l'antropomorfizzazione del protagonista è inevitabile. L'idea stessa di trasformare la vita di un animale in un racconto di formazione (tipico della letteratura popolare di cui Felix Salten era esponente) tradisce un'intenzione manipolatrice, anche se Bambi cerca di restare il più attaccato possibile alla realtà della vita animale.
Se non riesce nel suo intento - come in passato era riuscito ad esempio a Microcosmos, sulla vita degli insetti - è perché montaggio, fotografia, suono e musica partecipano a una trama eccessivamente drammatica e artificiosa, togliendo spontaneità a inquadrature riprese dal vero, nonostante il duro e incredibile lavoro fatto di attese, spostamenti, appostamenti, inseguimenti a distanza.
Immerso in una luce pastosa, avvolto in un mondo di suoni placidi, mosso a tratti dal movimento incitato delle musiche, Bambi non lascia spazio ai suoi protagonisti animali, li soffoca con il linguaggio del cinema narrativo e imprime la forza della scrittura sull'imprevedibilità della natura.
Il documentario d'osservazione, insomma, è un'altra cosa, mentre qui siamo dalle parti di un cinema per il grande pubblico, al quale mancano purtroppo un passo svelto, un montaggio arioso, una testa più libera (e in questo senso La marcia dei pinguini rimane un modello anch'esso discutibile, ma inarrivabile). Non c'è coraggio, in Bambi; né avventura, passione o sangue. Come scrisse anni fa il critico francese Serge Daney a proposito de L'orso, che di tutti questi prodotti in cui la vita animale è plasmata dallo sguardo umano rimane il modello più famoso, «un film come questo non chiede un critico di cinema, ma un grande concorso dove il primo premio sarà il diritto ad assistere alle
riprese del film, perché il momento delle riprese è la sua sola cosa avventurosa».
Del resto, passata la meraviglia della domanda su come siano riusciti a fare un film come Bambi, cosa resta d'altro?