ELIO

Locandina Un film di Adrian Molina, Madeline Sharafian, Domee Shi. Con Alessandra Mastronardi, Adriano Giannini, Lucio Corsi, Neri Marcorè, Zoe Saldana, Brad Garrett, Matthias Schweighöfer, Bob Peterson, Yonas Kibreab, Jameela Jamil, Remy Edgerly, Jake T. Getman, Ana de la Reguera, Atsuko Okatsuka, Shirley Henderson, Naomi Watanabe (II), Brendan Hunt, Anissa Borrego, Shelby Young, Kate Mulgrew, Tamara Tunie. Genere Animazione - USA, 2025. Durata 99 minuti circa.Produzione Pixar ambientata nello spazioElio è un ragazzino di 11 anni che si ritrova trasportato attraverso la galassia e che viene scambiato per l'ambasciatore intergalattico del nostro pianeta Terra.di Paola Casella


Trama

Elio Solis ha perso i genitori da bambino e il suo più grande desiderio è ora quello di essere trasportato dagli alieni verso i confini del cosmo e oltre. Sulla terra si sente infatti disperatamente solo, nonostante la presenza di sua zia Olga, che è Maggiore dell'aviazione americana con un incarico di analista orbitale. Il compito di Elio invece è captare i segnali dello spazio, e il messaggio che manda attraverso un'apparecchiatura radio improvvisata miracolosamente raggiunge il Comuniverso, un'organizzazione pangalattica che unisce le menti più evolute del cosmo, ma che ha bisogno di un capo alternativo al violento e collerico Lord Grigon, che intende dominare con la forza. Il Comuniverso preleverà Elio dalla Terra scambiandolo per un ambasciatore intergalattico, e l'undicenne troverà il su primo e unico amico in Glordon, il figlio di Lord Grigon, che non ci tiene affatto a diventare una macchina da guerra come vorrebbe suo padre, con cui la comunicazione è a dir poco problematica.
Elio si pone un compito molto attuale, ovvero affrontare la più profonda delle domande esistenziali: Siamo soli in questo mondo? La sua storia parte da una condizione in cui si trovano molti giovanissimi, soprattutto oggi: quella di non appartenere al proprio pianeta e di non sentire alcun legame con i suoi abitanti. Agli occhi di suo padre Glordon pensa di essere "un errore, un problema, un dispiacere" ed Elio prova la stessa sensazione nei confronti della zia Olga, "E se fossi io ad avere qualcosa di sbagliato?", si chiederà il ragazzino, dando voce a una delle più grandi paure dei suoi coetanei, per non dire di tutti gli esseri umani che si percepiscono come inascoltati e incompresi.
Sia Elio che Glordon non sono in grado di vedere che l'adulto responsabile che hanno accanto vuole loro molto bene, ma non sa come esprimerlo, né come gestire il proprio ruolo. "A volte non ti capisco, ma l'amore non cambia", dirà Lord Grigon a Glordon, ed è una frase che probabilmente genitori e figli dovrebbero dirsi più spesso. E non serve attingere al Manuale universale dell'utente in dotazione agli abitanti del Comuniverso, che promette addirittura di spiegare il senso della vita, perché ognuno deve trovarlo per sé, così come deve capire quali sono la sua casa e la sua famiglia.
Elio, non necessariamente in modo intenzionale, solleva anche un altro tema molto attuale, che riguarda le vere qualità di un leader. E siccome il paragone è fra Lord Grigon, che alimenta i conflitti e crede nella dominazione violenta dei pianeti, ed Elio che invece vuole portare la pace e "agire ammirevolmente" come paladino della tolleranza, la calma e l'apertura mentale, è facile immaginare a quali Grigon contemporanei la storia faccia pensare. Il messaggio del film è di solidarietà, anche attraverso la più vintage delle comunità, ovvero quella dei radioamatori, che in qualche modo può essere letta come l'antitesi alle comunicazioni high tech.
La dimensione spettacolare della storia è amplificata dal 3D e davvero la trama non si ferma un secondo, trascinandoci con sé in una narrazione a rotta di collo, sospesa nello spazio e in sfida continua con le leggi della gravità. Il problema semmai è la ridondanza di alcune sottotrame - in primis quella che riguarda i cloni in cui si duplicano Elio e Glordon - nel tentativo di mettere un po' troppa carne al fuoco. Ma il film trascinerà con sé il pubblico più giovane e farà ricordare agli adulti le parole di Sting quando si appellava all'amore delle potenze internazionali per i propri figli come unico deterrente possibile ad una guerra mondiale.