L'AMICO FEDELE

Locandina Un film di Scott McGehee, David Siegel (II). Con Naomi Watts, Bill Murray, Sarah Pidgeon, Constance Wu, Ann Dowd, Noma Dumezweni, Felix Solis, Carla Gugino, Owen Teague, Cloé Xhauflaire, Joel Van Liew, Josh Pais, Sue Jean Kim, Sarah Baskin, Jess Gabor, Bruce Norris, Amy Warren, Juliet Brett, Seth Barrish, Ian Lithgow, Jonathan Raviv, Gina Costigan, Myrna Cabello, Tom McCarthy, Gregory Abbey. Genere Drammatico - USA, 2024. Durata 119 minuti circa.Un cane per amico. Che fa tornare la voglia di vivereTratto dal romanzo vincitore del National Book Award di Sigrid Nunez.di Roberto Manassero


Trama

La romanziera e docente di scrittura di New York Iris vive da tempo un blocco creativo, aggravato dal dolore per la morte del suo amico e mentore Walter, un anziano autore amato e rispettato. Mentre cerca di rimettere in sesto la sua vita solitaria, Iris viene a sapere dalla vedova di Walter una delle ultime volontà dell'amico: affidare a lei il suo adorato alano Apollo, altrimenti destinato a un canile. Inizialmente riluttante, Iris porta Apollo nel suo appartamento di Manhattan, ma qui le cose si fanno complicate: il grosso animale è anche lui in lutto, apatico e malinconico; nell'edificio è vietato tenere animali domestici e la sua presenza rinverdisce in Iris i ricordi di Walter. La difficile convivenza, però, anche attraverso la scrittura, insegnerà a entrambi, alla donna e all'alano, a capirsi a vicenda.

Il film è la trasposizione di un romanzo, "L'amico fedele" di Sigrid Nunez, che nel 2018 vinse il National Book Award: l'elaborazione del lutto di una scrittrice, l'attraversamento di una crisi creativa senza sbocchi e la fuoriuscita attraverso il confronto con una presenza inattesa.

Il dramma newyorchese in ambiente letterario è quasi un sottogenere del cinema americano: si pensi in tempi recenti a Copia originale, Un anno con Salinger o Eleanor the Great, l'esordio di Scarlett Johansson presentato a Cannes. L'amico fedele non si discosta da un modello che prevede che i personaggi appartengano all'élite intellettuale, che siano scrittori o docenti di scrittura (o entrambe le cose), che abitino in appartamenti pieni di libri e piante da salotto, che frequentino altri scrittori e che si confrontino con temi come il silenzio creativo, i limiti dell'arte, il dolore, la separazione, la fine di un amore o, come in questo caso, di una morte che ha messo fine a un'amicizia.
L'aspetto nuovo del film scritto e diretto dalla coppia Scott McGehee e David Siegel consiste nella presenza dell'alano Apollo, proveniente in questo caso da un altro sottogenere del cinema americano: la commedia con i cani. Anche qui non manca nulla, o quasi: la convivenza che da forzata si fa necessaria; i progressivi miglioramenti e i problemi con il vicinato; i reciproci insegnamenti tra padrone e animale. Manca per fortuna il versante comico dei disastri causati dal bestione pacioccone, dal momento che L'amico fedele, nonostante la simpatia posticcia di Apollo (e il pericolo della deriva slaplstick sempre in agguato), non tradisce la sua origine letteraria e racconta un'elaborazione del lutto che passa da una donna a un cane e finisce per guarire entrambi.

Certo, chi conosce il libro di Nunez potrebbe rimanere deluso: a parte alcune conversazioni tra Iris e il suo mentore (lei è Naomi Watts e lui Bill Murray, entrambi misurati e senza timore di mostrare i segni del tempo), spesso inserite in voce over a commento delle immagini, mancano i riferimenti dell'autrice al vuoto abbacinante del blocco creativo; al silenzio del suicida che non ha dato spiegazioni e lasciato senza parole chi lo amava; alle riflessioni fulminanti sull'atto di scrivere e creare. «Invece di scrivere di quello che sapete», dice Iris nel romanzo, «ci dicevi, scrivete di quello che vedete»: ma in realtà cosa significa vedere? E cosa raccontare?

Di tutto questo non c'è traccia, o quasi, nella versione cinematografica, ma forse è un bene: perché L'amico fedele non ha l'ambizione del suo modello, ma cerca di raccontare semplicemente l'impasse esistenziale di una donna e i ricordi di una di una relazione (a parte l'inizio, Bill Murray compare solo in flashback) che non c'entrava con l'amore, ma con l'affetto e la corrispondenza di sensi.

Solo così il film riesce a rappresentare la rinascita di Iris attraverso la relazione con Apollo. Tra la donna e il cane si innesca un transfert che riporta idealmente in vita Walter: un amico per lei, un padrone per lui, e per entrambi qualcuno la cui assenza ricorderà per sempre la sua vicinanza. Dal vuoto a volte può nascere la vita.