THE LOST CITY

Locandina Un film di Adam Nee, Aaron Nee. Con Sandra Bullock, Channing Tatum, Daniel Radcliffe, Da'Vine Joy Randolph, Óscar Núñez, Patti Harrison, Bowen Yang, Raymond Lee, Héctor Aníbal, Joan Pringle, Adam Nee, Omar Patin, Carolina Rohana, Roger Wasserman. Genere Azione - USA, 2022. Durata 112 minuti circa.Un'incredibile avventura nella giunglaUn action movie dai risvolti comici e sentimentali.di Andrea Fornasiero


Trama

Vedova di un archeologo e specializzatasi nella stessa materia, Loretta trova però la fortuna altrove, come scrittrice di romanzi rosa d'avventura. All'ennesimo libro è però in crisi d'ispirazione e il tour promozionale al fianco del modello delle sue copertine, Alan, vero idolo dei fan, le appare insopportabilmente umiliante. Decide così di mollare tutto, ma finisce rapita dal rampollo di una ricca famiglia in cerca di un tesoro perduto. Solo lei può tradurre un antico geroglifico e trovare una tomba segreta nella città perduta di D, la stessa dei suoi romanzi.

Aggiornamento al gusto comico moderno, più sopra le righe e femminista, del filone "coppia che bisboccia nella giungla" reso celebre da All'inseguimento della pietra verde, The Lost City funziona solo a fasi alterne.

Spingere i personaggi verso la caricatura è infatti una soluzione efficace per lo più a breve termine, che ha bisogno di molte idee e penne fini per reggere la durata di un film. Nel primo atto di The Lost City le battute e le situazioni si susseguono infatti con varietà e freschezza, ma uscito di scena Brad Pitt e lasciata la coppia sola nella giungla con degli antagonisti più bizzarri che buffi, il film inizia a perdere colpi. La scarsa considerazione di Loretta per Alan, è più spocchiosa che divertente e allo stesso tempo Channing Tatum calca così tanto l'autoironia da non convincere come figura romantica. Soprattutto latita l'alchimia tra i due, con Bullock più rigida che sdegnosa e Tatum troppo cosciente di non essere eroico per fare la parodia del tipico maschio alfa.

Quel ruolo è semmai affidato a Brad Pitt nei panni di Jack Trainer, con capello lungo come ai tempi di Vento di passioni, che scuote i boccoli dorati mentre scoppiano esplosioni fiammeggianti alle sue spalle. Personaggio pressoché superumano, diverte tanto nelle esagerazioni dell'azione quanto nella sua repentina dipartita e nella colonna sonora macho-maledetta che lo accompagna - i brani scelti sono "Far from Any Road" dei The Handsome Family, celebre per essere stata la sigla della prima stagione di True Detective, e "Red Right Hand" di Nick Cave, brano portante di Peaky Blinders.

Daniel Radcliffe conferisce folle maniacalità al suo villain, ma anche per lui l'idea migliore si brucia subito, in una stanza semivuota ma con tavolate di formaggi che viene quasi spazzata via dal suo aereo. Successivamente non ha momenti di altrettanta grandeur e finisce presto per risultare ripetitivo, così come i suoi sottoposti hanno solo timidissimi accenni di personalità e non bucano mai lo schermo. C'è poi l'agente di Loretta, interpretata da Da'Vine Joy Randolph che, dopo la scomparsa di Loretta e la partenza di Alan, si limita a vivere una sorta di vicenda parallela oltretutto poco comica. La sua presenza aggiunge il necessario tocco di "diversity" oggi richiesto da Hollywood, ma il suo rimane un ruolo poco integrato nell'arco narrativo di Loretta negli atti successivi al primo.

Una delle idee migliori di The Lost City afferisce al reparto costumi, con Loretta che viene rapita mentre indossa un vestito aderente di paillettes viola e tacchi a spillo. Non bastasse questo chiaro handicap nella giungla, si ritrova pure legata a una sedia e a un certo punto i suoi liberatori la trasportano su una carriola. La situazione ridicola è magnificata dalla fredda indignazione che Bullock conferisce a Loretta, così che il sense of humour sia tutto nelle immagini senza bisogno di passare per troppe parole. Purtroppo anche questa è un'idea della prima metà del film e nella restante ora di durata i registi fratelli Nee e lo sceneggiatore Seth Gordon non riescono a trovare nulla di altrettanto felice dal punto di vista della commedia, né a compensare con scene d'azione che non risultino risapute. Delude anche l'epilogo extra durante i titoli di coda: assurdo ma inconcludente.