RACCONTO D'ESTATE

Locandina Un film di Eric Rohmer. Con Melvil Poupaud, Amanda Langlet, Gwenaëlle Simon, Aurélia Nolin, Aimé Lefèvre, Alain Guellaff, Evelyne Lahana. Genere Commedia - Francia, 1996. Durata 101 minuti circa.


Trama

Da lunedì 17 luglio a domenica 6 agosto seguiamo le vicende di Gaspard, neolaureato in matematica che raggiunge un paesino sulle coste della Bretagna per trascorrere qualche giorno di vacanza in un appartamento prestatogli da un amico. Fa amicizia con Margot, in attesa che lo raggiunga la sua fidanzata Léna ma viene anche attratto dalla ritrosa Solène.
L'uscita in Italia di questo Racconto d'estate venne segnata da due elementi negativi di cui resta ancor oggi da interrogarsi sulla motivazione. Il titolo, che per le altre tre opere del ciclo viene rispettato, è qui stravolto come se ci si trovasse di fronte a un film dei fratelli Vanzina (Un ragazzo, tre ragazze). Vengono poi tagliate tre sequenze significative: l'incontro con il pescatore a Terranova e due cene, rispettivamente con gli zii di Solène e con i cugini di Léna.
Questo 'racconto' è meno legato rispetto agli altri a una trama intesa come un succedersi di accadimenti. A dominare sono piuttosto le attenzioni formali, i ribaltamenti o gli 'svuotamenti' di situazioni e personaggi che già abbiamo incontrato nel cinema di Rohmer. Il protagonista Gaspard potrebbe essere visto, con un facile accostamento, come la versione maschile della Delphine di Il raggio verde. Gaspard però, proprio perché maschio, non gode di una posizione privilegiata nel cinema del regista. Se Delphine conduce una, per quanto confusa, ricerca interiore, il neolaureato in matematica si dimostra indeciso a tutto e la sua autoanalisi risulta priva di spessore. Si lascia trasportare dagli eventi come se in questo finisse con il consistere il suo vero 'Io'. Se ciò che riguarda l'"apparire" sembra disturbarlo, gli è sempre difficile guardarsi dentro, forse per la paura inconscia di non trovare nulla che abbia un vero significato. In definitiva un teorizzatore del caso come lui (che giunge ad affermare "Non amo provocare il caso, ma che il caso mi provochi") finisce in qualche modo con lo scontrarsi con punti di vista diversi dai quali la casualità stessa può venir messa in discussione.