L'AMORE, IN TEORIA

Locandina Un film di Luca Lucini. Con Nicolas Maupas, Martina Gatti, Caterina De Angelis, Francesco Salvi, Francesco Colella, Irma Ticozzelli, Gianluca Di Gennaro. Genere Commedia - Italia, 2025. Durata 90 minuti circa.L'amore che non ti aspettiLeone (Nicolas Maupas) è il fidanzato perfetto: gentile, educato, rispettoso. È stato il primo della classe a scuola e lo è anche ora che studia Filosofia all'università.di Paola Casella


Trama

Fin dai tempi del liceo il 22enne Leone, laureando in filosofia, è innamorato di Carola, che invece non se lo fila per niente, ma non disdegna di chiedergli continuamente favori: l'ultimo dei quali costa a Leone una condanna ai lavori socialmente utili, ed è lì il ragazzo che incontra Flor, un'attivista fricchettona che lo prende in simpatia. Leone è insicuro, impacciato, e parla spesso da solo, da quando sua madre è mancata: ad ascoltarlo, anche senza il suo assenso, sono il padre Giorgio, che non sa come supplire alla mancanza della moglie, un senzatetto che sembra capire al volo i problemi del ragazzo, anche se tende a metterli in ridicolo, e un terzetto di compagni di università, ognuno con le proprie problematiche da risolvere. Riuscirà Leone a far onore al suo nome, o rimarrà il gattino spaventato di cui Carola si è approfittata per anni, e che sembra chiedere sempre "scusate se esisto"?
L'amore, in teoria è una commedia romantica di impianto tradizionale ma con uno spin contemporaneo, anche perché alla fine (e giustamente solo alla fine) la parabola di Leone si collega esplicitamente a quella della sua generazione.
Ed è una commedia che, senza inutili vezzi autoriali, mostra "la giusta cura" verso il suo genere: buona scrittura (il soggetto è di Gennaro Nunziante, la sceneggiatura di Amina Grenci e Teresa Fraioli), una regia (di Luca Lucini) che non si perde in lungaggini ma presta attenzione ai dettagli, un montaggio (di Luca Angeleri) che dà ritmo alla narrazione, e una direzione degli attori che armonizza il cast e tira fuori il meglio da ognuno: in particolare dal sempre affidabile Francesco Colella nei panni del padre tenero e smarrito, e da Francesco Salvi (il senzatetto di cui conosciamo solo il tipico cognome lùmbard, Meda) in un gradito ritorno, che dimostra come la padronanza dei tempi recitativi sia un dono dei comici di razza. Anche le due co-protagoniste, Caterina De Angelis nel ruolo di Carola e Martina Gatti in quello di Flor, rendono giustizia ai loro personaggi.
Ma il film appartiene a Nicolas Maupas, su cui il regista Luca Lucini fa un'operazione già testata su Riccardo Scamarcio in L'uomo perfetto e Luca Argentero in Solo un padre: ovvero ricollocare attori di una bellezza sfacciata in ruoli di uomini "difettosi". Il casting dell'altrettanto bellissimo Maupas in L'amore, in teoria è il principale ostacolo alla credibilità della storia, che vede Leone ancora vergine a 22 anni, ma Lucini, che inserisce qua e là qualche battuta proprio per sottolineare questa incongruenza, lavora per estrarre dal suo protagonista caratteristiche di sfiducia nelle proprie possibilità che rendono (quasi) comprensibile il suo autoinflitto celibato.
E Maupas risponde con la sua interpretazione finora più sfaccettata, facendosi portavoce di una generazione fragile che però, come dice una frase di Spinoza all'inizio del film, non piange sulla propria storia, ma in qualche modo combatte. Le interviste in bianco e nero ai suoi coetanei che scansionano il racconto sono il coro delfico che accompagna Leone lungo il suo viaggio dell'eroe (improbabile). A ben guardare il tema del film, più che l'amore, è l'incomunicabilità: i personaggi parlano con interlocutori invisibili, o inesistenti nel caso dei social, e anche quando si vogliono bene non sanno come dirselo. L'altro tema è la possibilità - e il dovere - di scegliere, invece di lasciarsi trascinare dalla corrente della vita o dalla tirannia delle aspettative altrui, adottando quel determinismo del quale Spinoza si è fatto portavoce.
Tutto questo, per fortuna non prende la forma del pippone ideologico, ma mantiene la leggerezza della commedia garbata, e attenta a tutti i ruoli di contorno: si notano, sia per scrittura che per interpretazione, quelli dei tre amici di Leone, in particolare Gianluca Di Gennaro nei panni di Rocco (ma anche Imma Ticozzelli e Domenico Pinelli). Infine la Milano di L'amore, in teoria risulta riconoscibile e allo stesso tempo insolita, risparmiandoci le inquadrature dei grattacieli del centro e concentrandosi invece su quei locali "alternativi" che davvero gli universitari di oggi frequentano (se possono permetterselo).