TRA DUE MONDI

Locandina Un film di Emmanuel Carrère. Con Juliette Binoche, Hélène Lambert, Léa Carne, Emily Madeleine, Patricia Prieur, Evelyne Porée, Didier Pupin, Aude Ruyter, Louis-Do de Lencquesaing, Charline Bourgeois-Tacquet. Genere Drammatico - Francia, 2021. Durata 106 minuti circa.Il ritorno di Emanuel CarrereUna scrittrice "infiltrata" per mesi tra le donne delle pulizie del ferryboat che attraversa la Manica, donne costrette spesso a lavorare in condizioni disumane e al di fuori di ogni regola.di Paola Casella


Trama

Caen, Normandia. Marianne si è appena trasferita nella cittadina costiera da cui partono i traghetti per l'Inghilterra. Il marito l'ha lasciata per una donna più giovane e lei cerca lavoro come domestica. All'ufficio di collocamento, nei training center e poi sui luoghi di lavoro incontra altre domestiche, in particolare la giovane Marilou e la madre single Christelle, con cui lega facilmente. Le tre donne accetteranno un lavoro a bordo di un traghetto: un incarico ingrato, sporco e faticoso, affrontato da un gruppetto di lavoratori e lavoratrici che provengono da storie di emarginazione economica e sociale, ma che sanno fare squadra tra loro e darsi una mano a vicenda.

Lo scrittore e regista Emmanuel Carrère ha tratto la sceneggiatura di Between Two Worlds dal racconto autobiografico "Il Quai de Ouistreham" scritto dalla giornalista Florence Aubenas, e invece di trarne un documentario l'ha trasformato in un'opera di finzione che affronta temi di grande attualità: la disoccupazione, la crisi economica, l'assenza di servizi sociali adeguati, il precariato, lo sfruttamento nei luoghi di lavoro.

La protagonista Marianne, senza fare spoiler, è più vicina alle sensibilità di Carrère di quanto l'incipit del racconto porti a pensare, e al centro della storia c'è l'impossibilità fra mondi diversi (come annuncia il titolo del film) di incontrarsi fino in fondo.

È questo l'ostacolo con cui lo stesso Carrère si confronta: raccontare da intellettuale benestante una classe sociale svantaggiata, operazione che era anche al centro del racconto di Aubenas. Ma mentre l'approccio della giornalista era analitico quello di Carrère è fortemente empatico: anche se siamo lontani dalla disinvoltura cinematografica su questi temi di autori come i fratelli Dardenne, Stéphane Brizé o Laurent Cantet perché si sente che Carrère, che come regista ha alle spalle il documentario Retour à Kotelnitch e il film di finzione L'amore sospetto tratto dal suo romanzo "I baffi", ha meno esperienza filmica. Laddove in letteratura Carrère si muove con agilità pirotecnica, dietro la cinepresa è ancora un paperotto che affronta l'acqua con coraggio ma anche qualche espediente letterario di troppo.

Tuttavia il suo coraggio va premiato e trova dalla sua parte la protagonista Juliette Binoche, fondamentale fin dai primi approcci con Aubenas nel portare il progetto sul grande schermo, e un cast di non attori fra cui spicca la formidabile interprete del personaggio di Christelle. È soprattutto a loro che si deve la credibilità di questa storia che racconta non solo le difficoltà delle classi sottoprivilegiate ma anche la solidarietà che si crea al loro interno, fra persone che non si misurano dalla dimensione del portafoglio ma dalla capacità di venirsi reciprocamente in soccorso. Se in questo mondo la regola non scritta è che ognuno rimanga al proprio posto, all'interno dei posti meno in vista si può trovare più spessore umano che fra chi rivendica la propria posizione superiore.