MANCINO NATURALE

Locandina Un film di Salvatore Allocca. Con Claudia Gerini, Francesco Colella, Alessio Perinelli, Katia Ricciarelli, Massimo Ranieri, Alessandro Bressanello, Alessio Vassallo, Francesca De Martini, Giandomenico Cupaiuolo, Paolo Gasparini, Federico Tocci. Genere Commedia - Italia, 2021. Durata 106 minuti circa.Il nuovo film di Salvatore AlloccaIsabella vive un'esistenza modesta e frustrante in un quartiere popolare di Latina. Suo marito è morto da tre anni, lasciandola sola con il figlio Paolo di 12 anni.di Giancarlo Zappoli


Trama

Isabella è vedova da tre anni e vive in un modesto appartamento a Latina con Paolo, il figlio dodicenne, sul quale ha riversato tutte le sue aspettative. Il ragazzino è infatti dotato di un piede sinistro eccezionale che è in grado di farlo emergere nella squadra di calcio amatoriale con la quale si allena. Quando si prospetta la possibilità di metterlo in luce davanti a dei talent scout che potrebbero farlo entrare nel vivaio di una grande squadra Isabella non si risparmia per ottenere il risultato.


Senza voler andare troppo indietro nella storia del cinema è sufficiente pensare a Bellissima di Luchino Visconti per vedere che l'impianto di base della sceneggiatura resta immutato.


Una madre che cerca di promuovere la luce dei suoi occhi pronta ad umiliarsi pur di giungere a quello che pensa possa essere il meglio per chi ama. Da allora non sono mancati i film, anche solo nel panorama italiano, che sono tornati ad affrontare il tema. Che cosa allora può fare la differenza? Una adeguata attualizzazione del soggetto e soprattutto una grande attrice.

Senza voler fare paragoni con Anna Magnani nel film di Allocca la differenza la fa Claudia Gerini. Non solo perché riesce ad entrare in sintonia con il giovanissimo Alessio Perinelli ma soprattutto per la naturalezza che offre al personaggio di Isabella. Di questa donna ci fa avvertire la determinazione nel cercare quello che ritiene essere il bene del proprio figlio ma anche i sensi di colpa irrisolti che si porta dentro. Ce ne mostra il carattere talvolta sprezzante per la convinzione di poter bastare a se stessa e a Paolo e al contempo la disponibilità ad abbassarsi, seppur obtorto collo, al compromesso pur di raggiungere l'obiettivo. Ce ne fa avvertire le fragilità e, al contempo, il bisogno di un affetto che da troppo tempo le manca.


Così come percepiamo l'accecamento che le impedisce di comprendere come il figlio abbia anche altri bisogni, primo fra tutti quello di essere accettato nel gruppo dei pari che invece lo hanno bollato come 'l'asociale'.
Tutto questo dando alla sceneggiatura, battuta dopo battuta, sguardo dopo sguardo, gesto dopo gesto quello che a volte al cinema manca: l'adesione alla realtà delle persone comuni che permetta di giudicare ma anche di comprendere il personaggio.