AMADEUS

Locandina Un film di Milos Forman. Con Tom Hulce, F. Murray Abraham, Roy Dotrice, Elizabeth Berridge, Simon Callow, Kenny Baker (II), Jeffrey Jones, Christine Ebersole, Vincent Schiavelli, Charles Kay, Cynthia Nixon, Brian Pettifer, Barbara Bryne, Richard Frank, Lisabeth Bartlett, Martin Cavani, Roderick Cook, Milan Demjanenko, Peter DiGesu, Patrick Hines, Nicholas Kepros, Philip Lenkowsky, Herman Meckler, Jonathan Moore, Douglas Scale, Miroslav Sekera, John Strauss, Karl-Heinz Teuber. Genere Drammatico - USA, 1984. Durata 158 minuti circa.Intelligente e ricercatissimo film insignito di 7 premi OscarNella Vienna gaia e libertina del '700 il giovane Wolfgang Amadeus Mozart (Hulce), sboccato, gaudente e volgare, incanta con l'originalità e la grandezza della sua musica la corte illuminata di Giuseppe II.di Giancarlo Zappoli


Trama

1823. L'ormai anziano compositore Antonio Salieri tenta il suicidio autoaccusandosi della morte di Mozart avvenuta il 5 dicembre 1791. Tradotto nel locale ospedale psichiatrico riceve la visita di un sacerdote che intende confessarlo. A lui racconterà la lunga vicenda di amore-odio che ha legato tutta la sua vita a quella di Amadeus.
Un grande film biografico che mette a confronto due personalità del mondo della musica classica distanti anni luce l'una dall'altra in quanto a genialità ma inestricabilmente vicine.
La leggenda (con molti agganci alla realtà) della rivalità tra Salieri e Mozart risale a pochi anni dopo la scomparsa del compositore italiano deceduto nel 1825. È infatti del 1830 l'opera teatrale di Alexander Puskin dal titolo "Mozart e Salieri" in cui Salieri uccide Mozart. Il testo verrà messo in musica nel 1898 da Nikolai Rimsky-Korsakov e verrà a sua volta adattato per lo schermo da Viktor Tourjansky nel 1914.
La storia di questo confronto desta l'interesse di Peter Shaffer, drammaturgo e sceneggiatore che nel 1979 riprende l'idea di base del lavoro di Puskin mettendo in scena uno spettacolo che ottiene un successo che lo porta a ricevere il Tony Award nel 1981. Nasce quindi la collaborazione con Milo? Forman che è reduce dal successo di due film che hanno avuto uno stretto rapporto con la musica, anche se di altro genere: Hair e Ragtime.
L'impianto narrativo è costruito su una lunga serie di flashback e su alcune significative elisioni rispetto al testo teatrale di Shaffer che ne è comunque lo sceneggiatore. Si omette l'adesione del compositore austriaco alla Massoneria così come si elimina una tendenza infantile di Mozart alla scatologia e si cancella la presenza (seppure muta) della moglie di Salieri facendogli fare un voto di castità che finisce progressivamente per alludere a una sua tensione omoerotica nei confronti di Mozart.
Ne nasce un film in cui il soundtrack è ovviamente straordinario ma di forte impatto è anche la costruzione narrativa. Perché ciò che di fatto muove Salieri è la consapevolezza della propria mediocrità dinanzi alla genialità assoluta (estremamente significativa la scena in cui scopre che Mozart scrive le partiture senza operare la benché minima correzione) sulla cui base muove una violenta accusa a Dio desiderando la fine del rivale. Uno dei massimi esperti in materia di valutazione dei vizi capitali (papa Francesco) ha una volta definito l'invidia come il più perverso. Perché se gli altri sei vizi apportano un vantaggio diretto a chi li pratica l'invidia vuole solo la distruzione dell'altro.
L'intero sviluppo delle vite parallele di Salieri e Mozart viene costruito su questa base mostrando che alla fine il compositore italiano non guadagna direttamente nulla dalla morte del rivale di cui si ritiene responsabile. Sul piano interpretativo Murray Abraham (Oscar quale miglior attore protagonista) si confronta (sostenendo praticamente due ruoli: il Salieri vecchio e quello nel pieno della maturità) con un Tom Hulce alla prima prestazione impegnativa. Di lui restano nella memoria l'irruenza, e un misto di ingenuità di carattere e di genialità assoluta (si veda la scena in cui difende davanti all'imperatore Giuseppe il suo "Le nozze di Figaro"). Con il valore aggiunto della sua inimitabile risata.