SEANCE - PICCOLI OMICIDI TRA AMICHE

Locandina Un film di Simon Barrett. Con Suki Waterhouse, Madisen Beaty, Inanna Sarkis, Ella-Rae Smith, Stephanie Sy, Marina Stephenson Kerr, Megan Best. Genere Horror - USA, 2021. Durata 92 minuti circa.


Trama

Dopo essere rimasta vittima di uno scherzo pesante, Kerrie, una studentessa dell'austero collegio femminile retto con pugno di ferro dalla signora Landry, si rifugia in camera, ma quando le compagne che le hanno fatto lo scherzo vanno a vedere come sta la trovano morta, schiantata sul selciato dopo essere precipitata dalla finestra della sua camera. Tempo dopo Camille, una nuova studentessa, arriva al collegio e si vede assegnata la camera che era stata di Kerrie. Camille si ritrova ad avere a che fare con il gruppetto di bullette capitanato da Alice: fatica a relazionarsi con loro ed è coinvolta in una rissa. Le ragazze sono costrette così dalla preside a svolgere lavoro d'archivio. L'idea brillante, mentre lo svolgono, è quella di fare una seduta spiritica per sapere direttamente dallo spirito di Kerrie che cosa le è davvero successo. La seduta sembra funzionare, ma lo spirito avvisa le ragazze che qualcuno sta per ucciderle. Detto fatto, una delle ragazze scompare. C'è davvero uno spettro malevolo che infesta il collegio?

Simon Barrett si è fatto le ossa come sceneggiatore specializzato nell'horror scrivendo diversi film, tra i quali si possono ricordare almeno Frankenfish e You're Next. Questo è il suo esordio alla regia in un lungometraggio, dopo essersi segnalato per la regia dell'episodio di raccordo del film collettivo V/H/S/2.

Si vede la familiarità con il genere, tra una messe di rimandi e citazioni (a Suspiria e ad altri film italiani, per esempio, ma persino, anche nel rapporto tra la direttrice e il figlio, allo spagnolo Gli orrori del liceo femminile diretto nel 1969 da Narciso Ibanez Serrador).

Il tentativo è quello di giocare sul connubio tra gli elementi tipici del cinema "di fantasmi" e quelli dello slasher, con le presenze spettrali misteriose e con il killer mascherato che colpisce a ripetizione e indisturbato, spesso con armi da taglio. Il connubio è interessante, ma non riesce sempre benissimo perché la trama, esile e con pochi colpi di scena, fatica a mantenere una credibilità complessiva per entrambe le suggestioni, sino a uno spiegone insistito nel quale la credibilità annaspa ancora di più, di forzatura in forzatura.

La resa dei conti finale, dopo lo spiegone, è gestita soprattutto a scazzottate, con lotte dinamiche e selvagge, ma protratte all'inverosimile. Il ritmo è nell'insieme un po' lento e i delitti non sono di particolare fantasia visiva, pur con qualche buon momento. La confezione però è elegante, persino raffinata a tratti: l'atmosfera cupa e oppressiva del collegio è ben resa anche nel viluppo di relazioni malate che vi alberga.

I personaggi non sono molto delineati, ma quello della protagonista emerge in modo significativo, per spessore e motivazioni, grazie anche alla discreta interpretazione di Suki Waterhouse, già protagonista di The Bad Batch. Barrett dirige con abilità ben coadiuvato dall'espressiva fotografia di Karim Hussein, ma è un po' carente proprio nella sua specialità, la sceneggiatura, non trovando il colpo d'ala per caratterizzare in modo originale il film.