DEMON SLAYER - IL TRENO MUGEN

Locandina Un film di Haruo Sotozaki. Con Yoshitsugu Matsuoka, Hanae Natsuki, Yurino. Genere Animazione - Giappone, 2020. Durata minuti circa.


Trama

Tanjiro, sempre in viaggio con la sorella indemoniata Nezuko, ha ricevuto una nuova missione. Insieme ai compagni Inosuke e Zenitsu deve assistere il potente pilastro della fiamma Kyojuro Rengoku, che ha intrapreso un viaggio su un treno dove i demoni hanno colpito più volte. L'abilissimo maestro liquida senza fatica i demoni minori, ma un potere più sinistro è all'opera e - quando i viaggiatori si addormentano - entra nei loro sogni, offrendogli quello che desiderano ma pure esponendoli a un pericolo mortale persino per un "pilastro".

Questo capitolo cinematografico della serie televisiva animata Demon Slayer, è stato un campione d'incassi in Giappone e non solo, superando di larga misura La città incantata e divenendo il maggior successo di tutti i tempi dell'animazione nipponica.

Purtroppo però si tratta di un film che di cinematografico ha poco o niente, del tutto in linea con l'estetica della serie Tv da cui origina e a cui aggiunge semmai un uso eccessivo di pessima computer graphic. La vicenda è poi introdotta in modo che non viene minimamente incontro allo spettatore ignaro delle precedenti vicissitudini dei vari personaggi, che non ricevono alcuna presentazione a parte naturalmente per il nuovo arrivato "pilastro" della fiamma.

Allo stesso modo la mitologia alla base del racconto è data completamente per scontata. Come già detto questo non ha minimamente ostacolato il successo del film, nonostante si tratti di un'opera considerata prescindibile persino in rapporto alla stessa serie Tv: i fatti qui raccontati sono infatti narrati di nuovo, in forma espansa e leggermente rivista, nei primi episodi della seconda stagione televisiva. Demon Slayer - Il treno Mugen nasce dunque come una sorta di anticipazione della seconda stagione.


Le ragioni della fortuna di questo film sono quindi del tutto anomale e stanno nella possibilità di festeggiare la propria passione con una visione condivisa in sala, magari in costume come si andasse a un ritrovo di cosplayer. Non deve dunque stupire che il film arrivi nelle nostre sale come uscita evento di tre giorni pur se già da mesi è disponibile agli abbonati di Prime Video. È insomma un esercizio assai sterile valutare la qualità di Demon Slayer - Il treno Mugen come oggetto autonomo e pure come esempio di tecnica animata - dove è assai lacunoso.

Al suo nutrito pubblico evidentemente piace così com'è, quindi è più interessante chiedersi quali siano le ragioni del successo di Demon Slayer in generale. Senz'altro aver fuso l'azione tipica degli shonen con i temi horror che hanno caratterizzato diversi successi recenti, per esempio Tokyo Ghoul, ha contribuito a fare la fortuna di questa serie.

Inoltre c'è la questione della mortalità: proprio come in un horror i personaggi di Demon Slayer non hanno vita facile e anzi spesso la perdono in battaglia, in modo nobile ma pure cruento, come accadeva in fondo già negli anime di quarant'anni fa, da Kenshiro in giù. Il che significa che i combattimenti hanno una tensione reale dove nessuno al sicuro, a parte i protagonisti che possono comunque subire orrende e debilitanti ferite.

Inoltre c'è l'alleggerimento delle sezioni comiche, dove il disegno si semplifica in direzione "superdeformed" e le battute bucano anche la quarta parete con commenti che sono quasi degli "a parte". Per esempio il maestro ha lo sguardo sempre fisso di fronte a sé e quando il protagonista, in momenti di imbarazzo, gli chiede «ma dov'è che sta guardando?» è del tutto naturale che il maestro non risponda. Tutto questo specifico codice linguistico è familiare e gradito ai fan tanto quanto spiazzante e probabilmente grottesco per chi non segua anime da qualche decennio. A ogni modo la comicità lascia presto spazio al melodramma, al sacrificio e spesso al dolore e alla violenza, oltre che naturalmente allo spettacolo, in un ricetta che ha appassionato milioni di giovani e meno giovani in tutto il mondo.

Il film è un esempio delle caratteristiche linguistiche e narrative del fenomeno Demon Slayer e solo in questo senso può essere avvicinato dai non-fan, interessati a capirne l'impressionante successo.