Un film di Shô Tsukikawa. Con Minami Hamabe, Takumi Kitamura, Shun Oguri, Keiko Kitagawa, Karen Ohtomo, Yûma Yamoto, Yusuke Kamiji, Dôri Sakurada, Satomi Nagano, Keisuke Nakata. Genere Drammatico - Giappone, 2017. Durata 115 minuti circa.Minimalista ed equilibrata, una parabola senza tempo sul dolore necessario dell'adolescenzaUna struggente storia d'amore e di amicizia ispirata alla pluri-premiata light novel di Yoru Sumino che ha stregato milioni di lettori in tutto il mondo.di Emanuele Sacchi
Haruki entra in possesso di un diario: l'autrice, Sakura, confessa di essere affetta da un male incurabile e di voler vivere nuove esperienze prima che sia troppo tardi. Lei è la ragazza più popolare della scuola, lui è un introverso che non ha amici. Tra i due nascerà un legame sempre più intenso: Haruki finirà per aprirsi e Sakura conoscerà la felicità, anche se la sua amica Kyoko continuerà a diffidare di Haruki.
In uno dei molti passaggi memorabili della saga di Harry Potter, da un diario magico prende vita il ricordo del suo autore, incorporeo ma comunque letale. Benché privo di incursioni nel soprannaturale, anche Let Me Eat Your Pancreas ha come protagonista un diario, che diviene galeotto proprio come "chi lo scrisse", provocando la nascita di una relazione sentimentale, fino a rimanere unica testimonianza per i posteri di quanto avvenuto. Potere della parola scritta e della sua capacità di interpretare i sentimenti e le pulsioni interiori assai più delle goffe parole che escono dalla bocca di Haruki, protagonista maschile del romance diretto da Sho Tsukikawa.
Tale è stato il successo dell'anime Voglio mangiare il tuo pancreas uscito nel 2018 e tale la perfetta corrispondenza tra la natura disperatamente emo della storia e il tipico mood da anime, che i più hanno percepito il film Tsukikawa come una successiva versione "live action". Si tratta in realtà di un film del 2017, e quindi precedente all'anime, tratto dal romanzo "Kimi no Suizo wo Tabetai" di Yoru Sumino, caso letterario in Giappone e non solo. Dove l'anime spingeva l'acceleratore su romanticismo e maledettismo, Tsukikawa si mantiene su un registro più minimalista ed equilibrato, aggiungendo, rispetto al romanzo, una cornice ambientata dodici anni dopo la vicenda principale.
Un espediente che permette di introdurre più dolcemente ai protagonisti della storia e di evidenziare il lascito del ricordo di Sakura negli anni e le cicatrici rimaste nelle vite di Haruki e Kyoko. Come da tradizione, per il Giappone e l'Estremo Oriente in genere, il mélo adolescenziale è una faccenda ultra-platonica, senza neppure un bacio scambiato su grande schermo ma gravido di frasi epocali destinate a varcare i confini dello spazio e del tempo nel nome del romanticismo.
Detto così, può suonare prossimo a certo young adult, ma il tocco di Tsukikawa in fase di sceneggiatura è assai più delicato e i dialoghi tra Haruki e Sakura risultano sempre credibili e mai banali, specie quando affrontano la complessità di un amore bloccato dalle circostanze - la timidezza di uno, la consapevolezza della propria natura effimera dell'altra. A livello estetico, qualche eccesso di flu e di effetti di luce non necessario stride con la sobrietà della storia, ma sono solo interventi sporadici in un racconto che sostanzialmente regge senza cedere a eccessi. Forse la versione anime si lascia preferire perché più radicale nell'esplorazione dei sentimenti, ma le caratterizzazioni dei protagonisti, in particolare di Minami Hamabe nei panni di Sakura, sono un punto a favore del live action. In qualunque veste la si osservi, quella di Let Me Eat Your Pancreas è un'istruttiva parabola senza tempo su come il dolore dell'adolescenza possa aiutare a far crescere degli adulti migliori.