SHANG-CHI E LA LEGGENDA DEI DIECI ANELLI

Locandina Un film di Destin Daniel Cretton. Con Awkwafina, Simu Liu, Tony Chiu-Wai Leung, Fala Chen, Ronny Chieng, Florian Munteanu, Michelle Yeoh, Benedict Wong, Tim Roth, Ben Kingsley, Dallas Liu. Genere Azione - USA, 2021. Durata 132 minuti circa.Un nuovo arrivato dell'Universo MarvelIl primo film Marvel su un supereroe asiatico.di Andrea Fornasiero


Trama

Sean e Katy sono amici e colleghi a San Francisco dove, nonostante ottimi risultati negli studi, lavorano come parcheggiatori in un lussuoso hotel. Sebbene la famiglia e gli amici di Katy cerchino di spingerla verso altre professioni, la ragazza preferisce un'esistenza semplice con serate insieme a Sean al Karaoke. Quando una banda di energumeni aggredisce Sean su un autobus per rubargli un amuleto di giada, lui è costretto a dimostrare le proprie straordinarie capacità nelle arti marziali. Svela quindi a Katy la sua vera identità: è Shang-Chi, cresciuto come assassino da suo padre, l'immortale Wenwu a capo dell'organizzazione criminale dei dieci anelli. Per salvare la sorella Xialing dagli sgherri del padre, parte per Macao insieme a Katy: sarà l'inizio di una incredibile avventura.

Il primo supereroe asiatico titolare di un film Marvel è un eroe dagli elementi fantasy e dal consueto sense of humour, la cui drammatica storia famigliare si dipana fra ritmate e acrobatiche scene d'azione.

C'erano diverse ragioni per temere Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli, la prima di tutti è il difficile rapporto tra la Disney e la cultura cinese che ha partorito recentemente l'infelice Mulan in live action; la seconda era un regista che non ha mai avuto a che fare con l'action come Daniel Destin Cretton; la terza il protagonista Simu Liu che non è un artista marziale. A questo si aggiunge un materiale di partenza è notoriamente controverso: nel fumetto Shang-Chi era in origine figlio di Fu Manchu, l'emblema razzista del "pericolo giallo", e quindi la sua storia andava riscritta.

Ci si metta anche che la decisione di legarlo all'organizzazione terroristica dei Dieci anelli sembrava evocare un altro personaggio piuttosto razzista come il Mandarino, che a sua volta necessitava riscrittura. Inoltre Shang-Chi nelle proprie storie iniziali si lascia alle spalle la cultura asiatica, cosa che i producer Marvel hanno chiarito subito di voler ribaltare. E ci si metta un'ultima cosa: il personaggio bandiera dell'Asia nel Marvel Universe non poteva essere "solo" un artista marziale, sia perché sarebbe stato stereotipato, sia perché l'avrebbe reso più debole di tutta l'ultima generazione di eroi, dal tecnologico Black Panther alla devastante Captain Marvel.

Del materiale di partenza dunque restava ben poco che si potesse tenere, ma non è la prima né l'ultima volta che lo studio di Kevin Feige reinventa i protagonisti dei suoi film, e anche questa volta l'operazione ha avuto successo. Anzi è così ben riuscita da essere sorprendente, in virtù di tutte le perplessità che abbiamo citato e pure dei trailer non proprio entusiasmanti rilasciati per Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli.

Il film si rivela infatti molto più spettacolare di quanto si pensasse ed è di certo il titolo più high-fantasy del MCU, anche più dei film di Thor che hanno sempre abbracciato la fantascienza. Se lo Shang-Chi dei fumetti era il Bruce Lee della Marvel e apparteneva alla tradizione cinematografica del gongfupian, la sua versione cinematografica è invece del tutto wuxiapian, abitata da guerrieri dalle capacità sovrannaturali e pure da creature fantastiche.

Per certi versi Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli offre una variante della formula rodata con Black Panther: dove il film di Ryan Coogler introduceva un paradiso afrofuturista, quello di Destin Cretton mette in scena un'utopia fantasy mitologica, un villaggio rurale nel cui territorio vivono creature del folclore asiatico come gli equini ki-rin, le volpi a nove code Jiǔwěihú, le fenici, i leoni guardiani Shishi e un immancabile drago senza ali. In puro stile Disney non manca nemmeno una bestiola buffa e adorabile, ispirata a Dijiang che sarebbe il genio del monte Tian e viene descritto in vari modi nelle leggende - la forma scelta per il film è quella senza volto, pelosa e con quattro ali.